“E’ troppo presto per iniziare a ridurre le misure di distanziamento fisico in Europa e in Gran Bretagna”. Lo afferma il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (Ecdc) nel suo ultimo documento di valutazione del rischio, in cui specifica che il picco dei casi in Europa non è ancora stato raggiunto. “Prima di considerare l’eliminazioni di qualsiasi misura – scrive il Centro – gli stati membri dovrebbero assicurarsi di avere pronto un sistema test e di sorveglianza avanzato per monitorare le strategie di escalation e de-escalation delle misure e valutarne le conseguenze”.
“Complessivamente – rileva l’Ecdc – continuano a essere segnalati aumenti significativi di casi di Covid-19 e decessi dai Paesi Ue/Eea e dal Regno Unito. Inoltre, nelle ultime settimane il sistema europeo di monitoraggio della mortalità ha mostrato una mortalità in eccesso per tutte le cause superiore al tasso atteso in Belgio, Francia, Italia, Malta, Spagna, Svizzera e Regno Unito, principalmente nella fascia di età di 65 anni e al di sopra”.
Attualmente, stima il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, “il rischio di malattia grave associata a Covid-19 nell’Ue/Eea e nel Regno Unito è considerato moderato per la popolazione generale e molto elevato per le categorie con fattori di rischio“. Mentre, nella stessa area, “il rischio che aumentino i contagi nelle prossime settimane è moderato in presenza di misure di contenimento e molto elevato con misure insufficienti“.
Ancora: “Il rischio di superare le capacità di assistenza sanitaria e sociale nell’Ue/Eea e nel Regno Unito nelle prossime settimane è considerato elevato in presenza di misure di contenimento e molto elevato se le misure sono insufficienti”. Secondo l’Ecdc, “nella situazione attuale dovrebbe rimanere una forte attenzione su strategie di sperimentazione e sorveglianza (compresa la tracciabilità dei contatti), misure comunitarie (incluso il distanziamento fisico), rafforzamento dei sistemi sanitari e informazione del pubblico e della comunità sanitaria”.
Un altro punto chiave è “la promozione del benessere mentale” tra cittadini sottoposti a misure restrittive, “necessaria per garantire resilienza e adesione” alle regole anti-contagio. Infine, “la solidarietà e il coordinamento tra gli Stati membri rimarranno essenziali nella fase di attenuazione” della pandemia, ammonisce l’organismo Ue, “al fine di aumentare l’effetto delle misure adottate e ridurre al minimo il rischio di ‘fughe’ dell’infezione tra Paesi”.