Coronavirus, l’epidemia si è sviluppata secondo una precisa traiettoria geografica: lo studio basato sui dati dei decessi

Si potrebbe definire “l’epidemia della A21”, in riferimento al percorso dell’autostrada che tocca alcune delle province del nord Italia maggiormente colpite dall’epidemia di Covid 19
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Si potrebbe definire “l’epidemia della A21”, in riferimento al percorso dell’autostrada che tocca alcune delle province del nord Italia maggiormente colpite dall’epidemia di Covid 19. A rilevare questa localizzazione dello sviluppo dell’epidemia secondo una traiettoria è uno studio dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano che si è concentrato sulla rilevazione dei tassi di mortalità per COVID-19 dall’inizio dell’epidemia e per i primi 55 giorni, ovvero fino al 17 aprile scorso. Lo studio, realizzato nell’ambito del Progetto europeo Horizon 2020, è in via di pubblicazione sulla rivista ACTA BIOMEDICA.

Dall’analisi dei dati pubblicati dalla Protezione Civile e dai siti delle regioni, relativi alle province della Lombardia, dell’Emilia Romagna, del Piemonte e della Val d’Aosta, emerge che la provincia con il più alto tasso di mortalità cumulativa sia Piacenza (258,5 morti x 100.000 abitanti), seguita da Bergamo (255,9) e Lodi (247,8), cui seguono Cremona e Brescia. Tra le province del nord Italia segnate da più di 100 morti x 100.000 abitanti si trovano anche Parma, Alessandria, Lecco e Sondrio.

“Questi dati danno un’immagine della dinamica epidemica che sfugge quando si analizzano i dati aggregati su base regionale – ha dichiarato il primo autore della ricerca, Carlo Signorelli, ordinario di Igiene presso l’Università Vita – Salute San Raffaele di Milano. – L’epidemia non guarda ai confini amministrativi ma piuttosto alle grandi vie di comunicazione e scambio. Le 12 province più colpite appartengono a 4 regioni diverse e ciò testimonia come la diffusione abbia seguito delle dinamiche che andranno meglio studiate e che cercheremo di approfondire. La prossima fase del nostro studio comprenderà anche l’analisi dei dati complessivi di mortalità, non solo per le province, ma anche per comuni o distretti, per valutare i singoli focolai che probabilmente sono, in un primo momento, sfuggiti all’osservazione, nonché la quota di decessi non rilevati dal sistema di notifica COVID-19”.

In tabella e nella figura – Dati mortalità cumulativa per Covid 19 per 100 mila abitanti (aggiornati al 17 aprile 2020)

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