Coronavirus, l’Iss: “Finalmente si intravede la discesa, il tema delle mascherine è molto complesso”

"Finalmente sembra che si inizi a vedere una diminuzione di nuovi casi: nella curva epidemica, dopo una fase di plateau, sembra esserci una discesa, la curva tende a flettere in basso"
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“Finalmente sembra che si inizi a vedere una diminuzione di nuovi casi di coronavirus: nella curva epidemica, dopo una fase di plateau, sembra esserci una discesa, la curva tende a flettere in basso. Ma aspettiamo domani o dopodomani prima di tirare un sospiro di sollievo”. Così Giovanni Rezza dell’Iss in conferenza stampa alla Protezione civile.

Sui test sierologici c’è un gruppo di lavoro del Cts di cui fa parte anche l’istituto S. Matteo di Pavia. Non servono a fare diagnosi, la diagnosi si fa con il tampone. Il test sierologico serve a capire chi ha gli anticorpi. Fino ad ora le caratteristiche dei test che sono stati valutati non sono stati del tutto soddisfacenti. La sensibilità non era al 100% e si sta valutando. Anche quello dell’istituto S.Matteo di Pavia si sta valutando“.

“Patentino di immunità? Se anche avessi un test anticorpale positivo non mi avvicinerei ad un’altra persona – ha aggiunto –, potrebbe essere un falso positivo, insomma mi dà un’indicazione di massima. I risultati dei test sierologici vanno presi con cautela“. “Su quanto l’immunità dal coronavirus sia protettiva e duratura c’è ancora da studiare, probabilmente per analogia con altre malattie infettive lo è, ma ancora non vi sono certezze”

“Speriamo di assistere ad una flessione, ma bisogna sempre tenere a mente che il virus resterà nella popolazione, non è che arriviamo a zero tra una settimana o un mese e allora tana libera tutti”. Spiega Rezza in conferenza stampa sottolineando che bisognerà ingaggiare con il virus una “dura lotta”. “Dobbiamo mantenere rigorosamente tutte le misure di distanziamento sociale – ha aggiunto – perché ogni rilassamento può significare una ripresa della circolazione”.

“Siamo cauti ma la curva – spiega – tende a scendere in basso ed è un primo sospiro di sollievo. La situazione sembra migliorare come del resto avevano previsto i nostri modelli matematici, che prevedevano una riduzione del parametro R. Questo dato sembra confortare le stime e speriamo di assistere a una flessione, tenendo sempre a mente che questo virus rimarrà nella popolazione anche se calano i casi: non è però una ‘tana libera tutti’, non arriveremo a zero“, ammonisce.

“Bisognerà ingaggiare una dura lotta, ma questa è una prima battaglia vinta. Speriamo sia un risultato duraturo – conclude – ma teniamo conto che dobbiamo mantenere vigorosamente le misure di distanziamento sociale raccomandate dalle autorità sanitarie perché ogni rilassamento può significare una ripresa della circolazione virale”

In merito all’utilità delle mascherine. “Errare è umano e anche l’Organizzazione mondiale della sanità è fatta da uomini. Non è detto che ci abbia sempre azzeccato, sia in questa circostanza, sia in passato. L’Oms è un’organizzazione molto importante, a volte si può sottovalutare un aspetto o prendere decisioni sbagliate, poi correggerle dopo, soprattutto con virus nuovi come questo e con le conoscenze che si raccolgono passo passo”. Lo ha affermato, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss), in conferenza stampa alla Protezione civile sull’emergenza Covid19. “Il tema delle mascherine è complessissimo – ricorda Rezza – lo stesso comitato tecnico scientifico non ha ancora preso una posizione definitiva e anche l’Oms tende anche a cambiare opinione, primo perché si tratta di un’ampia gamma di barriere fisiche diverse. Ci sono mascherine e mascherine, che proteggono a un certo grado di filtraggio, dopodiché ci si può coprire con qualsiasi cosa. Le mascherine possono fare da barriera dalle goccioline di saliva provenienti da una persona asintomatica. Se mi chiedete un’opinione personale, se vado per strada o in marciapiede e non c’è distanziamento sociale tendo a utilizzarla e ho piacere che altri la utilizzano, ma la misura principale rimane il distanziamento sociale“, conclude.

Riguardo la riapertura qualsiasi raccomandazioni arriverà dal Comitato tecnico scientifico e quale che sia la decisione del governo, l’auspicio è che questa “sia improntata alla massima cautela”. Lo ha ribadito il direttore delle malattie infettive dell’Iss Giovanni Rezza rispondendo ad una domanda sulla Fase 2. Quando al vertice in videoconferenza con il premier Conte e il Comitato tecnico scientifico, il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha parlato di “riunione interlocutoria“: ci “sono in corso valutazioni” spetterà “all’autorità politica e al Cdm prendere le decisioni”. 

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