“O si innesca un meccanismo virtuoso e quindi emerge lo stesso clima della ricostruzione post bellica oppure il Paese si divide e parte il pericolosissimo meccanismo del tutti contro tutti. Regioni contro Stato, opposizione contro maggioranza, Confindustria contro sindacati, Sud contro Nord e il Paese rischia di disgregarsi e perdersi. Quindi la lezione della prima ricostruzione è fondamentale per noi“: lo ha affermato, in un’intervista al “Corriere della Sera”, il Ministro dei Beni culturali e capo della delegazione del Partito democratico al governo, Dario Franceschini. “La prima fase dell’emergenza del coronavirus è stata una delle fasi più difficili che possa capitare a chiunque abbia delle esperienze di governo però in quella fase c’è stato il collante dell’emergenza, della paura del contagio che ha tenuto insieme il Paese che ha mostrato il meglio di sé stesso dando una prova di resistenza collettiva inimmaginabile. Questa seconda fase sarà ancora più difficile, perché emergeranno i problemi in tutta la loro forza: la tenuta economica del Paese, quella sociale“. “Non penso a governissimi o altre amenità del genere. Dico che il Paese, pur nella normale fisiologia dello scontro politico, o si mostra unito e imbocca una missione collettiva di ricostruzione, come seppero fare i nostri genitori democristiani o comunisti che fossero, oppure rischia un fenomeno pericolosissimo che è quello dei tutti contro tutti, della disgregazione sociale“. “Siamo a un bivio e bisogna che ognuno faccia la propria parte indipendentemente dal fatto di essere maggioranza o opposizione, politico o cittadino, operaio o imprenditore, perché abbiamo di fronte a noi una grande opportunità ma anche un rischio enorme“.
Coronavirus, Franceschini: “Serve un Paese unito, come nel Dopoguerra”
"La prima fase dell'emergenza del coronavirus è stata una delle fasi più difficili che possa capitare a chiunque abbia delle esperienze di governo2
