Superata la soglia dei 200 mila casi di coronavirus negli Stati Uniti, primo paese al mondo per numero di contagi. Secondo i calcoli della John Hopkins University, i casi sono al momento 203.608 ed i morti oltre 4.400. Il numero delle vittime è raddoppiato in meno di tre giorni.
Nel solo stato di New York sono 391 i morti registrati a causa del coronavirus nelle ultime 24 ore. Lo ha annunciato il governatore Andrew Cuomo, secondo il quale dall’inizio dell’emergenza sono morte 1.941 persone nello Stato. Cuomo ha inoltre aggiornato il numero dei contagi, dichiarando che da ieri sono stati confermati 7.917 casi per un totale di 83.712.
Il borgo pi colpito è quello del Queens, che registra una media di 561 casi ogni 100 mila abitanti, seguito dal Bronx, con 530 casi di media, Staten Island con 463, Brooklyn con 412 e Manhattan con 351.
Il governatore Andrew Cuomo, citando una proiezione degli analisti della Fondazione Gates, ha detto che nello stato di New York sono previsti 16 mila morti, mentre in Usa saranno in tutto 93 mila. “Fare test il più velocemente possibile – ha detto Cuomo – è il modo migliore per affrontare l’emergenza. Dobbiamo cercare di mettere fine a quest’ansia che mette pressione su tutti”. Circa 500 mila kit per fare i test verranno messi a disposizione da un’azienda nei prossimi giorni. “La prossima battaglia – ha aggiunto – è vedere cosa succederà all’apice del contagio”.
Lo Stato di New York ad oggi è l’epicentro della diffusione del coronavirus negli Usa, ma Cuomo ha voluto mettere in guardia gli altri Stati: “Guardateci oggi, vedrete voi domani”. Il numero dei morti “continuerà a salire“, ha aggiunto il governatore, indicando il picco approssimativamente per la fine di aprile. In quel momento, ha detto Cuomo, lo Stato di New York necessiterà di 110mila posti letto e 37mila ventilatori. A margine il governatore si è detto “spaventato” per le condizioni di suo fratello, il giornalista della Cnn Chris Cuomo, risultato positivo al tampone.
Cresce negli Usa l’allarme per la quantità di pazienti ‘giovani’ e in buona salute colpiti dal Covid-19 anche in maniera grave. A New York – secondo i dati del dipartimento alla salute americano – il 20% dei malati ricoverati negli ospedali della città ha meno di 44 anni. A Filadelfia si calcola che il 56% dei contagi sia tra persone sotto i 40 anni. Secondo gli spessi esperti, stanno aumentando le conferme che il virus puo’ attaccare gravemente non solo gli anziani o chi ha malattie preesistenti. Secondo Kaedra Jackson, medico al Mount Sinai hospital di New York, almeno il 20% dei pazienti ammessi ha meno di 50 anni e si osservano giovani trentenni in condizioni da essere intubati. Parlando con i media Usa, Jackson ha raccontato la vicenda di un paziente di 32 anni, che dopo essere stato diagnosticato, e – siccome in buona salute – rimandato a casa alcuni giorni fa con il suggerimento di auto-isolarsi e bere tanta acqua, si e’ ora ripresentato alla clinica in condizioni estremamente più gravi.