Coronavirus: in carcere a Bologna cinque agenti positivi al tampone e due detenuti asintomatici

L'assessore comunale di Bologna, Marco Lombardo, che fa il punto sulla situazione dei contagi da Coronavirus
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Tra il personale della Polizia penitenziaria in servizio nel carcere bolognese della Dozza “si segnalano cinque casi di positivita’ al tampone eseguiti da circuiti esterni alla filiera della medicina penitenziaria”. Gli agenti “sono stati messi in isolamento fiduciario, e il medico competente sta completando le indagini epidemiologiche e prendera’ i provvedimenti conseguenti”. Lo fa sapere, rispondendo in question time al consigliere del Movimento 5 stelle, Marco Piazza, l’assessore comunale di Bologna, Marco Lombardo, che fa il punto sulla situazione dei contagi da CORONAVIRUS proprio all’indomani di una seduta di commissione sullo stesso tema e spiega che con la direzione del carcere “si e’ condivisa l’indicazione di fare comunque valutare sistematicamente il personale che abita in caserma con finalita’ preventive e di informazione sanitaria”. Per quanto riguarda gli screening, aggiunge, “l’amministrazione penitenziaria acquistera’ i test, che saranno eseguiti dal personale Ausl”. E la “sintesi della nota che proviene dalla task force interistituzionale sanitaria sulla situazione penitenziaria, della quale fanno parte tre medici per l’Ausl e, per l’Amministrazione penitenziaria, la direttrice Claudia Clementi e la comandante degli agenti di Polizia penitenziaria”, conferma sostanzialmente quanto detto ieri in commissione. Dalla nota, spiega infatti Lombardo, “emerge che sono stati sottoposti a tampone i 96 detenuti della sezione alta sicurezza e gli agenti del Nucleo traduzioni per poter procedere ai trasferimenti e dare corso alla ristrutturazione delle sezioni danneggiate durante la rivolta del 9 marzo”. Tutti gli agenti del Nucleo “sono risultati negativi, cosi’ come i detenuti della sezione A , che sono gia’ stati trasferiti o sono in via di trasferimento, ed entro oggi ne dovrebbero essere trasferiti 45”.

Tra i detenuti della sezione B, come era stato illustrato ieri, “si sono verificati due casi di positivita’ asintomatici, che sono stati portati in isolamento nella sezione con 15 celle, identificate come sostitutive dell’infermeria fino alla completa agibilita’ della stessa infermeria dopo la ristrutturazione”. Anche i loro compagni di cella “sono stati portati in isolamento nella stessa sezione, e i restanti 40 detenuti sono stati messi in sorveglianza attiva e potranno essere trasferiti trascorsi 14 giorni, a fronte di un secondo tampone negativo”. Nelle altre sezioni, invece, “si sono verificati due casi di malattia grave per detenuti che sono stati ricoverati nel reparto di terapia intensiva del Sant’Orsola, ai quali il magistrato ha concesso gli arresti domiciliari”. E uno di loro, ricorda Lombardo esprimendo il cordoglio della Giunta, ieri e’ morto. L’assessore coglie poi l’occasione anche per “esprimere solidarieta’ agli operatori e agenti che sono stati coinvolti nella sommossa”. Ad essere maggiormente colpito e’ invece il personale sanitario: ieri si era parlato di 15 medici e otto infermieri, mentre oggi risultano “positivi o ammalati a domicilio o in ospedale nove medici su 19 e 16 professionisti sanitari su 30”. Un medico, aggiunge poi Lombardo, “e’ gia’ rientrato al lavoro dopo due tamponi negativi”. Vista la situazione, tira le somme l’assessore, “il lavoro procede per gli aspetti essenziali, grazie all’impegno dei sanitari anche nel curare le relazioni con gli agenti e i detenuti”.

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