“I risultati sono positivi, le misure prese sono state sicuramente efficaci. Questo però non deve farci abbassare la guardia e illuderci che la situazione si stia risolvendo: il distanziamento rimane essenziale“: lo ha affermato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, in conferenza stampa, sull’andamento epidemiologico del Coronavirus in Italia.
“La curva ci mostra chiaramente una situazione di decrescita dei contagi.”
“Il decorso della malattia è di 2-5 settimane, è per questo che il numero di vittime in questo momento si mantiene alto“.
“L’età media dei decessi è 80 anni, il 60% aveva più di tre patologie. Sono colpiti soprattutto gli uomini, le donne sono il 32%. I darti arrivano sull’analisi di 1500 cartelle cliniche“.
“Il dato della Lombardia conferma il trend di cui parliamo, anche il Piemonte è coerente rispetto al trend identificato, come in Veneto dove c’è un dato coerente, in Emilia Romagna, in Regioni del Centro come le Marche dove c’era il focolaio di Pesaro: anche in questo caso il trend che vediamo è decrescente. Lo stesso in Regioni del sud come Calabria e Basilicata. Il quadro quindi conferma il trend indicato nei giorni scorsi che ci dice che la curva sta calando.”
“I segnali positivi non devono farci abbassare la guardia: le azioni intraprese sono importanti ma non devono illuderci che la situazione si risolva. Queste misure di distanziamento e igiene personale sono essenziali se vogliamo far sì che una volta scesa la curva si mantenga” bassa.
Nelle Rsa “in alcune zone la mortalità è cresciuta durante le settimane di picco del contagio. Ma la mortalità è legata in qualche modo anche ai picchi influenzali tra gennaio e febbraio, e anche questo ha una sua importanza“. “Stiamo svolgendo una indagine approfondita ma i dati sono legati ovviamente ai tassi di risposta ai nostri questionari“.
La Regione Lombardia conferma il “trend positivo” dei dati epidemici, ma emerge il dato sulle morti nelle Rsa per anziani: “Sono 1822 i decessi nelle Rsa della Regione“.
“Siamo in un momento festivo, Pasqua nella nostra tradizione è un momento di condivisione familiare, religioso. E’ un momento dove di solito ci aggreghiamo e quest’anno purtroppo non potremo aggregarci. Il fatto che le curve ci mostrino questo decremento è un segnale positivo, ci mostra che possiamo controllare la diffusione di questa epidemia ma possiamo farlo mantenendo le misure. Dopo Pasqua, al di là delle decisioni del Governo, dobbiamo evitare che il numero dei contagi cresca e mantenere la soglia R0 sotto 1 evitando così che la curva riparta. Quindi servono distanziamento sociale e igiene personale. La sfida nelle prossime settimane è riorganizzare la nostra vita potendo adottare queste misure“. “E’ in contesto che richieda grandissima attenzione e grandissima prudenza per evitare che la curva riparta,” ha precisato Brusaferro.
“Abbiamo un indicatore positivo del calo dei pazienti ricoverati e delle terapie intensive ormai in modo consolidato da 5 giorni ma non dobbiamo minimamente deflettere dalle misure messe in campo, che hanno permesso che in alcune regioni non si verificasse ciò che si è verificato in Lombardia“: lo ha spiegato il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli alla conferenza stampa all’ISS.
In riferimento all’aumento di contagi ieri, “tutto va rapportato al numero dei tamponi effettuati, se uno effettua più tamponi trova più soggetti positivi come valori assoluti. In Lombardia c’è stato in un paio di giornate con degli aumenti in controtendenza sugli interventi delle ambulanze, è fondamentale continuare le misure di distanziamento sociale“.
“C’è stato un calo consolidato delle terapie intensive, ma non dobbiamo deflettere da misure messe in campo“.
“I criteri a cui faremo riferimento per i test sierologici devono corrispondere a tutti i test. In una prospettiva come quella del Ministero della Salute è un opzione, bisognerà scegliere la migliore piattaforma per i test sierologici“.
“La correlazione fra polveri sottili e mortalità è un’informazione importante che contribuisce a definire meglio lo scenario dei fattori di rischio: quelli portati avanti sono studi importanti da tenere nella giusta considerazione, ma da qui a trarre conclusioni definitive ce ne corre un pochino, anche se di certo non li sottovalutiamo“.
“C’è un dibattito acceso su questo tema – ha aggiunto il presidente Brusaferro – ci sono una serie di evidenze che abbiamo anche da prima sulla correlazione fra polveri sottili e infezioni respiratorie. E’ un dato noto, che conoscevamo e che colpisce anche i bambini e ha quindi una asincronia rispetto al quadro epidemiologico attuale. L’aumento dell’esposizione a queste polveri favorisce l’insorgenza di infezioni; il dato che si sta esplorando in questi giorni in America è più ampio e correla il numero di casi positivi ad aree del paese dove c’è stato negli anni un incremento delle polveri sottili. E’ un dato ampio che va analizzato, ma è un tema che va approfondito e va letto tenendo contro delle dinamiche attraverso le quali si diffonde il contagio Covid-19“.