Altri 681 morti oggi in Italia, ma anche 1.238 guariti e 4.805 nuovi contagiati: i dati giornalieri sull’epidemia di Coronavirus in Italia aggiornati alle 17 di oggi sono stati appena forniti dal Capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, nella consueta conferenza stampa. Il bilancio complessivo dell’Italia è adesso di:
- 124.632 contagiati
- 15.362 morti
- 20.996 guariti
Le persone attualmente ammalate, sono 88.274, così suddivise:
- 29.010 ricoverate in ospedale (33%)
- 3.994 ricoverate in terapia intensiva (4%) (per la prima volta in calo rispetto al giorno precedente)
- 55.270 in isolamento domiciliare (63%)
Ecco i dati e il grafico dei nuovi contagiati in Italia nelle ultime settimane con la differenza rispetto al giorno precedente:
- Mercoledì 11 Marzo: 2.313
+1.336
- Giovedì 12 Marzo: 2.650
+337
- Venerdì 13 Marzo: 2.548
-102
- Sabato 14 Marzo: 3.497
+949
- Domenica 15 Marzo: 3.590
+93
- Lunedì 16 Marzo: 3.233
-357
- Martedì 17 Marzo: 3.526
+293
- Mercoledì 18 Marzo: 4.207
+681
- Giovedì 19 Marzo: 5.322
+1.115
- Venerdì 20 Marzo: 5.986
+664
- Sabato 21 Marzo: 6.553
+567
- Domenica 22 Marzo: 5.560
-993
- Lunedì 23 Marzo: 4.789
-771
- Martedì 24 Marzo: 5.249
+460
- Mercoledì 25 Marzo: 5.210
-39
- Giovedì 26 Marzo: 6.153
+943
- Venerdì 27 Marzo: 5.959
-194
- Sabato 28 Marzo: 5.974
+15
- Domenica 29 Marzo: 5.253
-721
- Lunedì 30 Marzo: 4.050
-1.203
- Martedì 31 Marzo: 4.053
+3
- Mercoledì 1 Aprile: 4.782
+729
- Giovedì 2 Aprile: 4.668
– 114
- Venerdì 3 Aprile: 4.585
– 83
- Sabato 4 Aprile: 4.805
+220
Eloquente il grafico con i dati:
La tabella con tutti i dati Regione per Regione:
Coronavirus, la ricostruzione: “è arrivato in Italia dalla Cina con i voli diretti da Wuhan prima del blocco di fine Gennaio”
“E’ molto probabile che l’infezione sia arrivata in Italia attraverso i tre voli settimanali da e per Wuhan prima che le nostre autorità bloccassero i voli dalla Cina o che il virus possa essere portato in Italia e in altri paesi del mondo dalla miriade di voli che hanno collegato l’epicentro della pandemia (il focolaio di Wuhan) con migliaia di altre città. L’aeroporto di Wuhan aveva infatti contatti con le principali città cinesi e del mondo. Va ricordato ancora che le autorità cinesi hanno messo il cordone sanitario a Wuhan dopo aver lasciato uscire 5 milioni di abitanti“. E’ quanto ipotizza Walter Pasini, epidemiologo e direttore del Centro di Travel Medicine and Global Health. “Tutti i paesi del mondo, Italia inclusa – secondo l’esperto – hanno dimostrato impreparazione di fronte a un’evenienza, l’arrivo dell’epidemia nel proprio paese, che avrebbe dovuto considerarsi inevitabile. Era evidente che attraverso i viaggi internazionali, l’enorme flusso di voli intercontinentali, il virus sarebbe arrivato in Italia e nel resto del mondo. Così settimane preziose sono lasciate passare senza acquisire dispositivi di protezione individuale, addestrare personale e mettere in atto il sistema di sorveglianza epidemiologica“.
Ma “come è arrivato il virus in Italia? Si è ipotizzato che il virus sia entrato in Italia dalla Germania attraverso un uomo d’affari di 33 anni che aveva accusato mal di gola, brividi e mialgie il 24 gennaio, 2020. L’uomo, secondo la ricostruzione del contagio, descritta da Camilla Rothe sul ‘New England Journal of Medicine’ del 5 marzo 2020 avrebbe poi sviluppato febbre e tosse. Prima dell’inizio dei sintomi, egli aveva partecipato il 20 e 21 gennaio a una riunione con una partner cinese, appartenente alla stessa compagnia, residente a Shanghai“.
“La donna durante il suo soggiorno a Monaco – ricorda Pasini – non aveva avuto alcun sintomo della malattia che invece aveva manifestato durante il viaggio di ritorno in Cina dove sarebbe poi risultata positiva al test il 26 gennaio successivo. Il giorno 27 avrebbe informato della cosa la compagnia e tra il 28 e il 29, il giovane manager tedesco e tre altri impiegati della compagnia sono risultati positivi al Covid-19. Di questi tre pazienti, solo il paz. 2 aveva avuti contatti con la manager cinese. Gli altri due col loro collega. Il cluster descritto da Rothe conferma l’importanza degli asintomatici nel trasmettere la malattia, ma non vuol dimostrare assolutamente che quell’evento sia stato all’origine del contagio in Italia o, posto che abbia innescato una catena di trasmissione in Italia, sia stato il primo a farlo. Altri cluster sono stati descritti anche in Francia e in altre nazioni. Altre catene di trasmissione non hanno avuto verosimilmente alcun autore che le descrivesse“. “Va detto ancora che la segnalazione all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dell’elevato numero di polmoniti a Wuhan è stato fatta dalla Cina con grave ritardo, solo il 31 dicembre 2019, quando l’epidemia era già estesa e non è improbabile che il contagio sia arrivato quindi in Italia addirittura in dicembre attraverso i tre voli settimanali da e per Wuhan o attraverso viaggiatori che abbiamo avuto contatti con cittadini di Wuhan. Forse il sistema di sorveglianza epidemiologica italiano avrebbe potuto approfondire i casi di polmonite segnalati negli ospedali della Lombardia in quel periodo“.