Coronavirus: il Portogallo riesce a contenere l’epidemia ma “non si tornerà alla normalità finché non ci sarà un vaccino”

Coronavirus: nonostante i dati positivi, il premier Costa ha confermato che le misure di contenimento in Portogallo resteranno in vigore "fino alla fine di aprile"
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Il Portogallo è considerato un modello per il modo in cui ha affrontato l’epidemia di Coronavirus. Nonostante confini con uno dei paesi più colpiti, la Spagna, il Paese è riuscito a contenere il dilagare del contagio del virus. Con poco più di 10 milioni di abitanti, il Portogallo ha un’alta percentuale di residenti anziani (22% sopra i 65 anni) anche stranieri, grazie alle politiche fiscali favorevoli. Nonostante questo, al momento il numero dei contagi è decisamente più basso della media europea, così come quello dei decessi, tanto da indurre il governo a cominciare già a parlare di una prudente riapertura delle attività  nelle prossime settimane.
La diffusione del Covid-19 in Portogallo è partita in ritardo rispetto agli altri paesi europei: il primo caso è stato registrato all’inizio di marzo, e ciò ha consentito al governo di Lisbona guidato dal primo ministro socialista Antonio Costa di avere il tempo per organizzare la difesa del Paese.

Nonostante i dati positivi (735 morti e 20.863 casi al momento), il premier Costa ha chiesto di non abbassare la guardia, e ha confermato che le misure di contenimento resteranno in vigore “fino alla fine di aprile“.
Il governo ha in programma di valutare la situazione il 28 aprile, due giorni prima del consiglio dei ministri, dopo il quale dovrebbero essere allentate le restrizioni “in modo graduale e sicuro“. Tuttavia, “non è questo il momento in cui abbassare la guardia in termini di isolamento e misure di distanziamento sociale“. “Non potremo tornare alla vita di prima. Finché non ci sarà un vaccino non riprenderemo la vita normale“.

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