“Dobbiamo riaprire e farlo in maniera graduale e proteggere lavoratori e cittadini”. Lo afferma, a ‘Quarta Repubblica’, il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, sull’emergenza coronavirus. Bisogna considerare, secondo Sileri, che “l’Italia è divisa in due“, ossia le regioni del Nord “dove il virus è passato in maniera violenta, ma non sappiamo quanti lo hanno vissuto e sarà importante saperlo, e un resto d’Italia rimasto protetto”. Sileri ha ricordato che ci stanno il Comitato tecnico-scientifico, la task force, e “queste settimane che ci avvicinano a maggio saranno preparatorie per mettere in sicurezza i lavoratori e organizzare, laddove vanno organizzati meglio, i servizi territoriali”.
Sulla differente situazione e le differenti chiusure e restrizioni in Italia e in Germania per il coronavirus, Sileri commenta: “Innanzitutto vi è una differenza in quello che è stato l’approccio della Germania che ha subito iniziato con un numero di tamponi molto alto e ciò ha consentito, verosimilmente, al sistema di tracciare in maniera completa i contatti o contatti stretti”. Tuttavia, secondo il viceministro, se “guardiamo all’Olanda, che ha circa 15 mln di abitanti, il numero di decessi come indice di letalità è sovrapponibile al nostro, lo stesso per il Belgio o la Francia”. Secondo il viceministro la chiusura in “Italia ha determinato il fatto di salvare tantissime vite”