“Il turismo vale il 13% del Pil ed e’ un settore sul quale l’emergenza coronavirus ha avuto un impatto enorme: ci vorra’ del tempo prima che il turismo internazionale torni in Italia, ma difficilmente questa estate i turisti italiani andranno in giro per il mondo, dobbiamo quindi lavorare sul turismo interno, italiano, di prossimita'”. E’ partendo da questa consapevolezza, ha annunciato il ministro Dario Franceschini, che “nel prossimo decreto ci saranno incentivi seri per le imprese del turismo”. Ma il governo – ha detto il ministro nel suo intervento ad ‘Aspettando le parole’ su Rai3 – sta anche “lavorando ad un incentivo per le famiglie di reddito medio basso per andare in vacanza, in modo da aiutare le persone ad andare in giro per l’Italia”. “Saranno quindi vacanze sovraniste?”, ha chiesto sorridendo Massimo Gramellini. “Saranno vacanze italiane”, la risposta del ministro.
Alla domanda se in estate riusciremo ad andare al mare, Franceschini ha risposto: “E’ difficile fare una previsione certa, ma il lavoro e’ che sia assolutamente possibile. Sara’ necessario, e l’ho gia’ chiesto alla commissione tecnico/scientifica, avere molto anticipo delle prescrizioni per capire come potremo andare in spiaggia, perche’ ci vorranno distanziamenti e provvedimenti di sicurezza”.
“Faremo tutto il possibile perché tutti i settori della cultura ripartano. Ci sono delle attività che è facile immaginare che possano ripartire: se penso alle condizioni di apertura di un museo, rispettando le prescrizioni su distanze, accesso, sanificazione, è abbastanza facile pensarlo, quando si parla di luoghi affollati, concerti, teatri, cinema, bisognerà concordare con il comitato tecnico scientifico delle modalità che consentono l’apertura”, ha detto Franceschini, analizzando la ‘fase 2’ per quanto riguarda il settore della cultura. Sulla tempistica, per il ministro non è ancora possibile avere certezze: “Faremo il possibile, ma adesso è difficile, senza sapere ancora l’andamento, quando sarà possibile”, dice Franceschini. “Bisognerà adattarsi, non arriverà un giorno in cui di colpo potremo tornare alla normalità. Ci sarà una lunga fase in cui ci si dovrà abituare a convivere con delle misure di precauzione, distanziamento, sicurezza”.
Durante la pandemia e la conseguente ‘quarantena’ che ha costretto gli italiani a casa “si è verificata una cosa veramente bella, tra le tante cose brutte: si è capito fino in fondo la potenzialità enorme che ha la rete, il web per la diffusione di contenuti culturali. C’è stato un’esplodere di creatività, di eventi culturali online, di presentazioni di libri, concerti, visite virtuali ai musei tanto è vero che stiamo ragionando sulla creazione di una piattaforma italiana che consenta di offrire a tutto il mondo la cultura italiana non come adesso, in modo gratuito, ma a pagamento, un po’ una Netflix della cultura italiana. E’ una potenzialità enorme -aggiunge Franceschini- che potrebbe servire in questa fase di emergenza per offrire i contenuti culturali in un’altra modalità, ma io credo che l’offerta online della cultura italiana continuerà anche dopo”.