Diabete: create lenti a contatto smart, monitorano i livelli di glucosio

Sono state realizzate delle lenti a contatto intelligenti, pensate per i pazienti diabetici, che possono verificare i livelli di glucosio attraverso i liquidi oculari, avvertendo in caso di emergenza, e somministrare farmaci all'occorrenza
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Sono state realizzate delle lenti a contatto intelligenti, pensate per i pazienti diabetici, che possono verificare i livelli di glucosio attraverso i liquidi oculari, avvertendo in caso di emergenza, e somministrare farmaci all’occorrenza. Lo ha annunciato un gruppo di ricercatori della Pohang University of Science and Technology, in Corea del Sud, in uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances. I ricercatori sostengono che queste lenti potrebbero essere un’alternativa valida agli esami del sangue per i diabetici, consentendo loro di condividere i risultati delle misurazioni via wireless.

“Queste lenti potranno anche facilitare la medicina per la cura del diabete, somministrando i farmaci direttamente dall’occhio”, dichiara Do Hee Keum, della Pohang University of Science and Technology. “Il dispositivo e’ dotato di un chip, che monitora i livelli di zucchero attraverso i vasi sanguigni dietro le palpebre, e potra’ avvisare l’indossatore in caso di emergenza. Si tratta del primo sistema con lenti a contatto utilizzate per uno scopo clinico cosi’ delicato, e in futuro potrebbero rivelarsi efficaci nella cura della retinopatia diabetica, una complicazione del diabete causata dai danni ai vasi sanguigni che si trovano nella parte posteriore dell’occhio”, spiega il ricercatore.

Dispositivi elettronici per lenti a contatto sono stati ampiamente studiati per le applicazioni diagnostiche, in particolare per il monitoraggio continuo del glucosio. Nel 2014, Google ha annunciato un progetto per sviluppare una lente a contatto in grado di aiutare i pazienti diabetici, misurando i livelli di glucosio dalle lacrime, ma, nonostante gli sforzi intensi per la realizzazione del prodotto, i risultati clinici sono stati deludenti.

“La riuscita del progetto di Google potrebbe essere dovuta alla difficolta’ di ottenere letture affidabili dal liquido lacrimale, ma riteniamo che con un’adeguata calibrazione e un monitoraggio di base, i cambiamenti nelle concentrazioni di glucosio potranno essere misurati in modo affidabile per ogni paziente”, commenta Keum, precisando che la cornea offre una finestra unica per l’indagine sui cambiamenti fisiologici di tutto il corpo, dato che permette esami non invasivi. “Gli occhi sono inoltre direttamente collegati al cervello, al fegato, al cuore, ai polmoni e ai reni. Per questo abbiamo pensato a un dispositivo dotato di un biosensore elettrochimico che possa non solo monitorare, ma anche rilasciare farmaci all’occorrenza. Dai nostri studi e’ emerso che le concentrazioni di sostanza erogate dalle lenti hanno la stessa efficacia di iniezioni oculari”, afferma ancora Keum. “Abbiamo utilizzato anche una termocamera a infrarossi per testare la sicurezza, rilevando piccole variazioni nella temperatura dell’obiettivo. Ulteriori indagini potranno darci informazioni utili sull’efficacia di questi dispositivi. Speriamo che la nostra ricerca possa portare a un miglioramento nei trattamenti di malattie e condizioni cliniche di difficile gestione”, conclude il ricercatore.

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