Vacanze a prova di Coronavirus, l’epidemiologo Ciccozzi: “Al mare le mascherine non servono, ma la distanza deve essere di 2 metri e mezzo anche in acqua”

L'esperto suggerisce una serie di accorgimenti per vacanze al mare "a prova di Coronavirus" e spiega: "Col tempo perderà potenza"
MeteoWeb

Al mare senza le mascherine, ma rispettando un distanziamento di almeno 2 metri e mezzo, in spiaggia e anche in acqua“: lo afferma, in vista della riapertura del 4 maggio, Massimo Ciccozzi, responsabile della unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-Medico di Roma. In un’intervista all’Adnkronos Salute, l’esperto suggerisce una serie di accorgimenti per vacanze al mare “a prova di Coronavirus“.
Lo studioso ha co-firmato e pubblicato sul ‘Journal of Translation Medicine’ una ricerca secondo la quale il virus, partito dalla Cina, nei mesi è mutato diventando più contagioso e infettante una volta arrivato in Europa e nord America, “ma con il tempo perderà potenza: questo fa parte dell’evoluzione virale, più passa da uomo a uomo, più perde potenza“.

Massimo Ciccozzi

Sulla scomparsa del virus in estate, Ciccozzi non è particolarmente ottimista: “La Spagnola del ’18 ebbe un picco massimo in agosto, e la Mers si diffuse in Arabia a 40 gradi: non sarà il sole a contrastare il Coronavirus, ma saremo noi che non lo alimenteremo mantenendo il distanziamento e tutte le precauzioni necessarie“.

In riferimento al fatto che tracce di Rna virale sono state trovate nelle acque non potabili in Francia, questo non deve allarmare troppo: “Non ci sono evidenze né pro né contro sulla presenza di Sars-Cov-2 in mare, ma la quantità di sale molto elevata lo ostacola“. “Quanto alla sabbia, anche in questo caso mancano i dati, come pure sui tessuti come il costume da bagno. Ora uno studio dello Spallanzani ci dice che il virus è presente nelle lacrime dei soggetti positivi, ebbene: evitiamo di consolare con un bacio chi piange e di scambiare fazzoletti usati“.

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