Coronavirus in Europa, OMS: in alcune aree il rischio di una seconda ondata di contagi “è reale, nessuno è al sicuro”

Coronavirus: Russia, Regno Unito, Turchia, Bielorussia e Italia sono "i cinque paesi europei che hanno riportato il numero più alto di casi confermati"
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Ad oggi in Europasono oltre due milioni i casi confermati di Covid-19 e più di 175.000 i morti“: lo ha confermato Hans Kluge, direttore della sezione Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, durante una conferenza stampa.
Kluge ha riferito “un dato egualmente allarmante, ossia che dall’inizio di marzo, ci sono stati 159.000 morti in più, in coincidenza con la pandemia, in 24 Paesi europei” rispetto “a quelli attesi normalmente in questo periodo dell’anno“. “Stando alle informazioni fornite all’OMS, il 94% di tutte le persone decedute per Covid-19 aveva 60 anni e più e il 59% di tutti i decessi era di sesso maschile. Inoltre il 97% di tutte le persone decedute aveva almeno una patologia pregressa, e la malattia cardiovascolare come principale comorbidità“.
Spagna, Italia, Regno Unito e Francia continuano a contare il 72% di tutti i decessi” in Europa per COVID-19. Russia, Regno Unito, Turchia, Bielorussia e Italia sono inoltre “i cinque paesi europei che hanno riportato il numero più alto di casi confermati di Covid-19 negli ultimi 14 giorni“, ha aggiunto Kluge.

Il rischio di una seconda ondata di contagi da nuovo Coronavirus è molto reale in alcune aree. Dobbiamo imparare la lezione che abbiamo avuto dalla prima ondata, ad esempio considerando che la disponibilità di dispositivi di protezione personale è cruciale“. “Dobbiamo proteggere soprattutto gli operatori sanitari che lavorano in prima linea e voglio ricordare che nessuno è al sicuro finché tutti non saranno al sicuro“.

Non può esserci ripresa economica senza che la trasmissione del Coronavirus sia posta sotto controllo“.
L’Europa – ha ricordato Kluge – sta entrando in una recessione economica. La produzione economica è destinata a crollare nella prima metà del 2020 e la maggior parte della contrazione avrà luogo nel secondo trimestre. Si prevede che poi riprenderà, supponendo che il virus sia posto sotto controllo. Secondo le previsioni economiche di primavera dell’Ue, si prevede che il Pil si contrarrà di circa il 7,5% quest’anno, molto di più rispetto alla crisi finanziaria globale nel 2009, e che aumenterà di solo il 6% nel 2021. Questo lascerebbe l’economia europea a un livello di circa il 3% inferiore rispetto alle previsioni“.

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