Funziona su topi, ratti e macachi il vaccino cinese PiCoVacc, basato su una forma purificata e inattivata del virus SarsCoV2. Un vaccino jolly perché protegge da 10 ceppi virali isolati in diversi Paesi (Italia inclusa), inducendo una massiccia produzione di anticorpi, che nei topi è 10 volte superiore a quella dei pazienti guariti da Covid-19. I risultati, che aprono ai test sull’uomo entro l’anno, sono pubblicati su Science dal gruppo di ricerca cinese coordinato dall’azienda Sinovac Biotech con sede a Pechino.
I dati sul vaccino sono stati pubblicati sulla rivista ‘Science’. Nei topi, nei ratti e nei primati non umani, ha indotto anticorpi che hanno neutralizzato diversi ceppi di Sars-CoV-2. E lo ha fatto senza portare a un fenomeno noto come potenziamento dipendente dall’anticorpo (Ade), sul quale precedenti report avevano sollevato preoccupazioni. Il candidato vaccino si chiama ‘PiCoVacc’ e sulla base delle osservazioni svolte gli autori lo definiscono “sicuro nei macachi e suggeriscono che debba essere esplorato negli studi clinici sull’uomo”.
I test clinici con PiCoVacc sull’uomo dovrebbero iniziare entro l’anno. I virus inattivati purificati che, spiegano gli autori, “sono stati tradizionalmente usati per lo sviluppo di vaccini, sono sicuri ed efficaci e sono stati usati per la prevenzione di malattie causate da virus come quello dell’influenza e della polio”. Per sviluppare modelli preclinici per questo vaccino contro il Sars-CoV-2, Qiang Gao di Sinovac Biotech (Pechino) e colleghi hanno isolato una serie di ceppi virali da 11 pazienti ospedalizzati provenienti da Cina, Italia, Svizzera, Regno Unito e Spagna. Un ceppo è stato selezionato e sviluppato in un candidato vaccino purificato e Inattivato, PiCoVacc appunto. Nei topi e nei ratti vaccinati e infettati tre settimane dopo con i dieci ceppi virali rimanenti il vaccino ha neutralizzato tutti i ceppi, affermano gli autori. Successivamente il team ha vaccinato i macachi a dosi di 1,5 microgrammi o 6 microgrammi tre volte nel corso di due settimane. Successivamente infettati da ceppi Sars-CoV-2, gli animali che hanno ricevuto la dose di 6 microgrammi hanno mostrato una protezione completa e senza ‘Ade’ osservabile. La possibilità che questo processo possa manifestarsi dopo non può essere esclusa in questo studio, puntualizzano gli autori. “Collettivamente – concludono gli autori – questi risultati suggeriscono un percorso per lo sviluppo clinico dei vaccini Sars-CoV-2 da utilizzare nell’uomo”.