“I dati indicano in maniera molto chiara che stiamo andando verso la fine della prima ondata della pandemia di coronavirus, una transizione da pandemia ad endemia. Questo grazie alle procedure di isolamento sociale e di quarantena attuate, alla stagionalità che è un fenomeno noto dei coronavirus e all’insorgenza di una immunità naturale“. Lo ha affermato il virologo Guido Silvestri della Emory University di Atlanta in audizione informale davanti alla Commissione Igiene e Sanità del Senato dedicata ai profili sanitari della cosiddetta fase 2 (strategie anti e post Covid-19).
E’ probabile una seconda grande ondata di Sars-Cov-2, una nuova pandemia, il prossimo inverno: lo ha sottolineato il virologo della Emory University di Atlanta Guido Silvestri. Il virologo, in audizione informale al Senato, alla Commissione igiene e sanità, ha spiegato: “E’ molto probabile che la pandemia ritorni, particolarmente se segue il ciclo stagionale dei coronavirus, quindi che ritorni verso novembre, dicembre, gennaio“. E “in quel periodo chi si farà trovare preparato avrà una chance molto più alta di vincere la seconda battaglia contro il Covid19″.
“E’ triste constatare, lo dico da cittadino americano, come il nostro Governo non sempre ha usato la massima collaborazione con altre nazioni, in particolare con la Cina, nel gestire questa pandemia e nel trovare le formule migliori, anche comunicative, di risposta alla malattia”.
“In Italia avere 20 o 21 modi di campionamento e monitoraggio diversi sembra un controsenso”. Lo ha evidenziato il virologo Guido Silvestri, della Emory University di Atlanta, in audizione informale davanti alla Commissione Igiene e sanità del Senato dedicata ai profili sanitari della fase 2, rispondendo alle domande dei senatori sulle varie campagne di test sierologici lanciate in maniera sparsa dalle Regioni. “E’ auspicabile che il monitoraggio venga fatto in maniera coordinata e, personalmente, credo che debba essere fatto con una qualche forma di centralizzazione – ha precisato Silvestri – in modo che si usino test che sono per specificità, sensibilità e performance, comparabili tra di loro. E anche che i metodi usati per il campionamento nella popolazione siano statisticamente significativi e che questi campioni siano esaminati con un intervallo regolare”.