Coronavirus: nei pazienti guariti anticorpi “protettivi” per almeno 40 giorni

La maggioranza delle persone che hanno avuto una forma lieve di Covid-19 sviluppano anticorpi neutralizzanti che danno un'immunità confermata per un oltre un mese
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La maggioranza delle persone che hanno avuto una forma lieve di Covid-19 sviluppano, nei 15 giorni dall’inizio dell’infezione, anticorpi neutralizzanti che danno un’immunità confermata per un oltre un mese, almeno 40 giorni dai primi sintomi.

E’ la scoperta di due équipe francesi, del Centro di ricerca ospedaliero-universitario di Strasburgo e dell’Istituto Pasteur che hanno realizzato uno studio sul personale dell’ospedale, a cui hanno partecipato 160 persone che si sono ammalate ma non hanno avuto bisogno di ospedalizzazione. Nel 98% dei volontari analizzati, gli anticorpi neutralizzanti sono risultati presenti per 28 giorni, indicano i risultati preliminari della ricerca pubblicati su MedRxiv.

La presenza di anticorpi anti Sars-Cov-2 è stata misurata attraverso due tecniche, un test diagnostico rapido e uno messo a punto dall’Istituto Pasteur (S-Flow) mentre l’attività neutralizzante è stata misurata con un test detto di neutralizzazione di pseudovirus. Il tempo trascorso tra la comparsa dei sintomi e il prelievo di campioni sanguigni è stato di 24 ore. Il test immunodiagnostico rapido ha individuato anticorpi in 153 persone (95,6% dei campioni ) e il test S-Flow in 159 persone (99,4%).

Gli anticorpi neutralizzanti sono stati rintracciati nel 79%, 92% e 98% dei campioni prelevati, rispettivamente, tra i 13 e 21 giorni; tra i 21 e 27 giorni; e tra i 28 e i 41 giorni dall’inizio dei sintomi. Lo studio dimostra che gli anticorpi sono presenti praticamente in tutto il personale ospedaliero testato e che l’attività neutralizzante aumenta nel tempo.

Sapevamo– commenta Arnaud Fontanet, uno degli autori dello studio e responsabile della salute globale dell’Istituto Pasteur – che le persone con forme severe di malattia sviluppano anticorpi nei 15 giorni successivi alla comparsa di sintomi – sappiamo ora che ciò vale ugualmente per chi ha avuto forme minori, seppure il tasso di anticorpi è più basso“. Questi risultati, spiega Samira Fafi-Kremer, capo del servizio di virologia dell’ospedale universitario di Strasburgo e primo autore dello studio “sono molto incoraggianti per le persone infettate dal virus perché dimostrano che anche forme leggere permettono lo sviluppo di anticorpi capaci di proteggere almeno 40 giorni, anche se resta da verificare la loro persistenza nel tempo”.

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