Coronavirus, il virologo Clementi: “Trend in lento calo, se siamo bravi non ci sarà la seconda ondata”

"Siamo sempre lì: il trend si conferma in lento calo, al di là di queste che poi sono nuove diagnosi, cioè casi in gran parte identificati solo oggi"
MeteoWeb

“Siamo sempre lì: il trend si conferma in lento calo, al di là di queste che poi sono nuove diagnosi, cioè casi in gran parte identificati solo oggi. Si riducono i ricoveri in ospedale e le terapie intensive si stanno svuotando. Anche i decessi si stanno stabilizzando su numeri bassi”. A leggere i dati diffusi oggi dalla Protezione Civile è Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e virologia al San Raffaele di Milano, sentito dall’Adnkronos Salute. “Resta la prevalenza delle diagnosi in Lombardia, che ci accompagnerà ancora per un po’, aggiunge l’esperto. “Non dobbiamo stare a guardare i dati giornalieri, ma dobbiamo guardare al trend. Dal punto di vista clinico, poi, non ci sono più casi gravi”, sottolinea Clementi.

“Non ci sono più casi gravi. Basta guardare i numeri dei ricoverati in terapia intensiva e confrontarli con quelli del picco. I pazienti non arrivano più in quelle condizioni. I motivi possono essere diversi: i pazienti probabilmente vengono curati meglio, e in qualche modo in nuovi positivi sono infettati con cariche virali più basse. Molti poi sono asintomatici: abbiamo visto in ospedale cinque casi di recente, rilevati grazie al tampone, che sono rimasti asintomatici e hanno risolto in pochi giorni, senza problemi”.

Per Clementi, la tanto temuta seconda ondata “non dovrebbe esserci, se saremo bravi a gestire i primissimi focolai fin dall’inizio, come stanno facendo in Cina e come hanno fatto a Roma nel caso del San Raffaele. Quello che voglio dire è che ci saranno dei focolai, che è importante identificare, circoscrivere e controllare rapidamente. La sanità territoriale avrà un ruolo cruciale”, conclude Clementi

Condividi