“Abbiamo contatto con 33 potenziali candidati sviluppatori di vaccini contro Covid-19 e 135 di potenziali terapie, secondo l’ultimo aggiornamento che ogni ora può cambiare”. A dirlo è il direttore esecutivo della European Medicines Agency (Ema), Guido Rasi, in un’audizione sull’azione internazionale dell’Italia per l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e sull’efficacia del quadro normativo nazionale e del sistema italiano di cooperazione, in commissione Affari esteri della Camera.
“Non tutte le sperimentazioni – ha precisato – si trovano allo stesso livello, pochi sono avanzati: oltre all’antivirale remdesivir, che è quello che ha più studi nella fase più avanzati, ci sono alcuni anticorpi monoclonali, alcuni anti-Hiv che potrebbero arrivare sul tavolo dell’Ema dopo l’estate per la formale approvazione”.
“Per quanto riguarda i vaccini se tutto andrà bene si potrebbero avere nel primo trimestre del 2021 ed è ragionevole e auspicabile attendersi l’autorizzazione a più di un vaccino contemporaneamente. Naturalmente tutti speriamo di avere presto vaccini e trattamenti efficaci – ha concluso – ma siamo molto consapevoli che dovranno essere somministrati a milioni di persone e sarà cruciale avere un equilibrio fra il rapido sviluppo e la disponibilità di questi prodotti, sulla base di robusti dati di sicurezza ed efficacia”.
Rasi ha poi di nuovo evidenziato la necessità di “organizzare studi non frammentati. Dai media sentiamo ogni giorno di risultati positivi da studi con 20 pazienti, che evidentemente non portano da nessuna parte”.