Coronavirus e Fase 3, l’epidemiologo Lopalco: “Vedo una deriva stupida e pericolosa”

Lopalco: "Se si dice che abbiamo esagerato col lockdown, che le mascherine non servono, che il virus è morto, si crea confusione. Le persone non capiscono"
MeteoWeb

Vedo una deriva stupida e pericolosa, abbassare la guardia è da irresponsabili“: lo ha affermato Pier Luigi Lopalco, epidemiologo a capo della task force per l’emergenza Covid-19 della Regione Puglia, in un’intervista su “Il Messaggero“, riferendosi alle manifestazioni in Europa e Stati Uniti per la morte di George Floyd e più in generale sui rischi derivanti dagli assembramenti.
Se c’è assembramento, sia che si tratti di manifestazione o di movida, il problema esiste, e non è pensabile che le forze dell’ordine possano vigilare su tutto. Ma a parziale discolpa c’è da dire che il rischio di contagio all’aperto è più basso di quello nei posti chiusi. Per questo restano molto valide le norme sui mezzi di trasporto, ristoranti e in generale dove è più difficile mantenere le distanze e fare il ricambio d’aria. Per quanto riguarda le manifestazioni all’aperto si spera nel buon senso delle persone“.
Le prime aperture di maggio non hanno sortito effetti, questa è un’evidenza, ma non possiamo ancora dire con certezza cosa sia successo dopo le aperture dal 18 maggio e, in effetti, movide e manifestazioni hanno preso piede successivamente. Ancora è presto per fare bilanci, aspetterei metà giugno per sciogliere la prognosi. Solo da allora si potrà capire fino a che punto potremo spingerci con l’allentamento delle misure sulla base di dati certi“.
Secondo l’esperto c’è “una carenza comunicativa: bisognerebbe insistere con l’informazione e la formazione. Nella fase 2 c’è una perdita di credibilità perché si dice tutto e il contrario di tutto. Ormai il dibattito è stato buttato in caciara tra i pro-mascherina e i contro-mascherina, tra chi dice che il virus è morto e chi dice che non è morto. Non si riesce a fare un ragionamento di buon senso. E’ chiaro che se si dice continuamente che abbiamo esagerato col lockdown, che le mascherine non servono, che il virus è morto, necessariamente si crea confusione. Le persone non capiscono. C’è una deriva stupida in questo momento, invece serve una comunicazione seria, univoca, senza dividersi nei partiti del ‘più rischio’ e ‘meno rischio’“. “Fin dall’inizio si è data troppa poca importanza alla comunicazione istituzionale del rischio. Per cui alla fine la comunicazione è stata affidata a persone di buona volontà, che potevano azzeccarla ma anche sbagliarla perché non erano titolati a farlo, non appartenevano a commissioni, non lavoravano per il ministero. In questo calderone mi ci metto anch’io. Ho cercato di fare comunicazione con onestà intellettuale, ma non rappresento il governo. Ora si dovrebbero comunicare certezze e dovrebbe farlo chi ne ha titolo“.

Condividi