“Sono troppe le ombre sul rapporto tra Organizzazione mondiale della sanità e Cina nella gestione della pandemia“. Lo afferma all’Adnkronos Salute Walter Pasini, esperto in medicina dei viaggi e presidente della Società internazionale di medicina del turismo, con sede a Venezia, arrivando a chiedere di “sfiduciare il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus“.
L’attuale board dell’Oms “è in chiara difficoltà per le critiche piovute dall’amministrazione americana e da numerosi altri Paesi per la gestione della pandemia – osserva Pasini – e per un atteggiamento subalterno nei confronti della Cina. E se ora l’Oms cerca di smarcarsi dalla Cina facendoci credere che le sperticate lodi sulla trasparenza di questo Paese siano state una mossa tattica, ma che in realtà in privato sia stato criticato l’operato cinese, io direi di guardare ai fatti”.
I fatti “ci dicono che la delegazione Oms si recò in Cina solo nella seconda metà del mese di febbraio, un mese e mezzo dopo le prime segnalazioni – elenca Pasini, già direttore del Centro collaboratore Oms per la medicina dei viaggi – Inoltre il rapporto che stilò fu un elogio sperticato della gestione cinese della pandemia. Mai una critica nel corso di questi 5 mesi. Restiamo dunque in attesa di sapere perché l’Oms non abbia mai denunciato pubblicamente il ritardo della Cina nel segnalare l’epidemia e perché solo il 30 gennaio scorso l’Oms dichiarò lo Stato di emergenza internazionale, senza imporre la ‘travel restriction’, mentre addirittura alcuni giorni prima aveva dichiarato che non sussistevano ancora le condizioni per dichiarare questo stato di emergenza”.