Coronavirus, Guerra (OMS) fa chiarezza su mascherine e guanti: “Se non usati correttamente sono inutili”

Sulle mascherine l'OMS "ha sempre detto la stessa cosa: in certe situazioni sono indispensabili, in altre non sono raccomandabili. Lo stesso vale per i guanti"
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Il direttore aggiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Ranieri Guerra ha commentato in un’intervista a “Il Messaggero” le recenti dichiarazioni di alcuni responsabili dell’OMS su vari temi, come mascherine, guanti e contagio da asintomatici.
Molti colleghi dell’organizzazione parlano in modo molto tecnico, quantitativo, come si parla ai computer, me ne rendo conto. E poi diciamola tutta, qualunque cosa si affermi, ci sarà sempre qualcuno scontento,” ha affermato Guerra.
L’epidemia evolve, e l’Organizzazione è in aggiornamento continuo: quello che emerge non è un atto granitico o immutabile. Le conoscenze sono utilizzate in raccomandazioni che per forza di cose sono spesso generiche, tocca agli Stati mettere a punto la propria strategia sulla base della propria situazione epidemiologica. Le cose poi vanno lette fino in fondo per come vengono scritte. Non possono essere interpretate con informazioni di seconda o terza mano, che passano magari da una traduzione inappropriata. Sulle mascherine l’organizzazione ha sempre detto la stessa cosa: in certe situazioni sono indispensabili (operatori sanitari, pazienti eccetera), in altre non sono raccomandabili, ma possono essere utili nel momento in cui non si riesce a tenere la distanza di sicurezza. Per fare un esempio, nei supermercati facendo acquisti non sempre si può mantenere la distanza di un metro e allora è altamente raccomandabile la mascherina. Lo stesso vale per i guanti, se non usati correttamente non sono utili“.
L’OMS sta proteggendo il bene globale sullo sviluppo del vaccino, dei trattamenti, della diagnostica, che non possono essere oggetto di commercio o di selezione sulla distribuzione. Garantisce lo sviluppo di competenze sul Covid-19, con la nascita di un’Accademia a Lione. Raccoglie fondi, anche da privati, e li traduce in strumenti a disposizione dei sistemi sanitari deboli, soprattutto in Africa. L’unica cosa che cambierei è il sistema di finanziamento. Il finanziamento obbligatorio degli Stati membri, quello che consente all’OMS di programmare e di eseguire i suoi compiti, è fermo da 15 anni. Stiamo parlando di un organismo che consuma 1,2-1,5 miliardi di dollari l’anno, un grosso policlinico ha più soldi dell’OMS“.

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