Ritorna in Italia dopo aver fatto ricerca per 10 anni in Spagna e negli Stati Uniti. E come ‘dote’ porta con sé un finanziamento di 1 milione di dollari (200.000 dollari all’anno per 5 anni) della Fondazione Armenise Harvard e una lunga esperienza nello studio dei tumori ai polmoni.
È Chiara Ambrogio, biotecnologa e oncologa molecolare, che ha appena fondato il suo laboratorio al Centro Interdipartimentale di Ricerca per le Biotecnologie Molecolari (Mbc) dell’Università di Torino. Originaria di Cuneo, 39 anni, Chiara Ambrogio è l’ultima vincitrice del grant Career Development Award Armenise Harvard, che promuove la ricerca di base in campo biomedico. Finanziando giovani scienziati che dall’estero vogliono lavorare in Italia.
Dopo una laurea in biotecnologie mediche e un dottorato in immunologia e biologia cellulare all’Università di Torino, si è trasferita a Madrid nel 2009 per lavorare al Centro Nacional de Investigaciones Oncológicas (Cnio). Nel 2016 si è spostata negli Stati Uniti, al Dana Farber Cancer Institute (Dfci) di Boston. Qui si è specializzata sulla mutazione genetica di Kras nel cancro ai polmoni, mutazione che riguarda circa il 30% dei tumori polmonari, rendendoli spesso aggressivi e resistenti alle terapie.
”A Boston ho sviluppato una serie di strumenti genetici che ho potuto portare in Italia – spiega Chiara Ambrogio – e che mi permetteranno di studiare come il comportamento di Kras nella membrana cellulare influenza il risultato dal punto di vista oncogenico. L’esperienza clinica mi ha insegnato che è necessario far avanzare la ricerca di base per comprendere meglio e combattere i tumori”.