I consumatori possono ancora mangiare carne senza rischi? Dopo l’ultimo focolaio in un macello tedesco scoppia l’allarme e la preoccupazione. Che fare con la carne? Il caso tedesco non è isolato, ma sono ormai diversi gli episodi di focolai nei macelli europei già da diverse settimane, anche nella stessa Germania che è tra i maggiori produttori di carne in Europa (Coronavirus: in una Germania sempre più fuori dall’emergenza è allarme contagi nei macelli di carne). Ora, dopo che centinaia di casi di coronavirus sono scoppiati tra i dipendenti di una fabbrica di carne – questa volta dal grande fornitore Tönnies nel distretto di Gütersloh – molti si chiedono: posso ancora mangiare carne senza esitazione? O c’è il rischio che io venga infettato dal nuovo virus attraverso il consumo di carne? Il dr. Georg-Christian Zinn, direttore del centro di igiene di Bioscientia, spiega perché non dovremmo preoccuparci eccessivamente.
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Lo stabilimento di Tönnies a Rheda-Wiedenbrück ha riportato ben 400 nuovi dipendenti infetti dall’inizio della settimana. Le scuole e gli asili nido nel distretto di Gütersloh saranno ora chiusi di nuovo fino alle vacanze estive per limitare la diffusione del virus. Esiste ora il rischio che i consumatori vengano infettati dalla carne con Covid-19? “Il cibo non è sterile. In passato abbiamo notato che possiamo anche trovare agenti patogeni multi-resistenti su pollo o maiale crudo”, spiega il Dr. Zinn. Tuttavia, in questi casi non è stata riscontrata infezione, principalmente a causa della preparazione e della lavorazione della carne prima di arrivare sulle tavole dei consumatori. Anche se la carne fosse infetta, dunque, visto che gli agenti patogeni possono attecchire sulla stessa, il processo di lavorazione sommato alla cottura dovrebbe bastare a proteggere i consumatori. Sempre, ovviamente che si rispettino tutte le regole sia nei mattatoi che in casa, evitando ad esempio di mangiarla cruda.
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Tuttavia, però, l’allarme ha causato ormai da tempo un perdita di mercato da parte della carne tedesca. Le aziende di trasformazione della carne in Germania hanno per lo più dipendenti provenienti dall’estero, in particolare molti ‘interinali’ rumeni, bulgari e polacchi. Il problema è che sono sottopagati e lavorano in condizioni igieniche critiche. Aumenta, dunque, la possibilità che il contagio tra di loro corra veloce e sale anche il rischio che la popolazione locale entri in contatto con i casi positivi. La carne tedesca, dunque, che da sempre ha un prezzo concorrenziale sul mercato, è meno gettonata da quando il Covid-19 ha interessato alcune tra le più grande aziende di trasformazione del paese.