La vita dopo il coronavirus: rischio stress da trauma per i pazienti gravi

Le persone sopravvissute al Covid-19, soprattutto quelle che hanno avuto la malattia in forma grave, dovrebbero ricevere degli screening per valutare se soffrono di sindrome da stress post traumatico
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Le persone sopravvissute al Covid-19, soprattutto quelle che hanno avuto la malattia in forma grave, dovrebbero ricevere degli screening per valutare se soffrono di sindrome da stress post traumatico.

Lo afferma il Covid Trauma Response Working Group, un gruppo di psichiatri inglesi, che ricorda come il 30% di chi è stato colpito gravemente nelle precedenti epidemie di malattie infettive ha riportato il problema, con molti casi anche di ansia e depressione. I più a rischio, spiegano gli esperti in una linea guida appena pubblicata, sono ovviamente i pazienti che sono stati ricoverati nelle terapie intensive, che dovrebbero ricevere controlli regolari per almeno un anno.

“Questi pazienti hanno affrontato un’esperienza spaventosa e invasiva – spiega Michael Bloomfield, uno degli autori –, accoppiata a complicazioni a lungo termine che li mettono a rischio di difficolta’ mentali legate allo stress. Inoltre le caratteristiche peculiari di questa pandemia, con i pazienti isolati dalla famiglia, peggiorano la situazione. Dobbiamo essere sicuri di dare supporto a questi pazienti. Un fallimento vorrebbe dire avere conseguenze a lungo termine”.

Non è la prima volta che si mette l’accento sulle possibili conseguenze psicologiche della pandemia. Ad aprile 42 esperti mondiali hanno scritto su Lancet Psychiatry del rischio di un aumento dei suicidi in relazione alla pandemia, anche tra chi non è stato colpito direttamente ma ha subito gli effetti ‘secondari’, ad esempio economici.

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