Pierfrancesco Muriana, ex capo della squadra mobile, non si è presentato all’interrogatorio in programma questa mattina. Muriana è indagato per calunnia in merito ad una vicenda maturata nell’ambito delle indagini sul disastro dell’Hotel Rigopiano. Il procuratore aggiunto Anna Rita Mantini e il sostituto Luca Sciarretta, titolari dell’inchiesta, lo hanno atteso per oltre un’ora insieme ai suoi legali Augusto La Morgia e Marco Spagnuolo. Muriana è indagato per via di una denuncia presentata dal carabiniere forestale Michele Brunozzi, che era finito sotto inchiesta, insieme ad altri due colleghi della forestale, in seguito ad un esposto di Muriana, archiviato dal Gip che aveva chiarito che “non esistono elementi per sostenere l’accusa” e “non vi è elemento alcuno che possa corroborare l’ipotesi dolosa delineata dal denunciante“.
Muriana aveva riferito che il 27 gennaio 2017, pochi giorni dopo la tragedia, trasmise via Pec, ai carabinieri forestali, l’annotazione dell’agente Crosta riguardante una telefonata effettuata dal cameriere del resort Gabriele D’Angelo, poche ore prima del disastro, per chiedere aiuto al Coc di Penne, contestando ai forestali di avere inoltrato tale annotazione alla Procura solo il 12 novembre 2018 e di avere falsamente dichiarato che era già stata inviata il 27 gennaio dell’anno precedente. Accusava poi i forestali di avere falsificato il documento, cancellando la data e il numero di protocollo originariamente apposti sulla nota. Scattò così un contro-esposto dei forestali, che ha portato all’apertura di un primo fascicolo a carico di Muriana per favoreggiamento del depistaggio, al quale ora si aggiunge il secondo fascicolo per calunnia.
Come è stato reso noto nel corso della giornata di oggi, Muriana ha tentato il suicidio ed è ora ricoverato presso l’ospedale di Chieti. Muriana non sarebbe in pericolo di vita: è stato trovato da una pattuglia dei Forestali nei pressi di Francavilla al Mare (Chieti) riverso nella sua autovettura. Secondo quanto confermano gli ambienti sanitari teatini sarebbe intossicato da monossido di carbonio ma non sarebbe in pericolo di vita.
Muriana, nella sua auto, aveva anche lasciato un biglietto: “Sono estraneo alla vicenda di Rigopiano“. Muriana per tentare il suicidio, ha utilizzato un vecchio modello di auto Diesel di proprietà del padre e si è recato nei pressi di una discarica di Francavilla al Mare (Chieti). Muriana ha dunque ribadito la sua estraneità alla vicenda di Rigopiano: ha affermato di non essere stato al corrente della prima telefonata arrivata in Prefettura dall’hotel che dava l’allarme. Ora le condizioni dell’ex capo della Mobile di Pescara sono stabili e si trova fuori pericolo. Muriana, che è attualmente in servizio a Manfredonia (Foggia), è ricoverato nel reparto di Psichiatria del Santissima Annunziata di Chieti. Secondo i sanitari attualmente ha una leggera intossicazione che si sta risolvendo ed in via precauzionale è in osservazione solo per qualche giorno. Le condizioni di Muriana quando e’ arrivato in Pronto Soccorso erano di leggera intossicazione da acido carbonico; lucido, ma disorientato rispondeva con cognizione alle domande che gli venivano poste. L’ex capo della Mobile di Pescara oggi ha ricevuto anche la visita del suo legale Augusto La Morgia con il quale si è intrattenuto a lungo.
Intanto la Procura di Chieti ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio ed è tutt’ora in corso l’interrogatorio coordinato dal sostituto Procuratore Marika Ponziani e dal Comandante dei carabinieri della Compagnia di Chieti, il Maggiore Massimo Capobianco. Muriana è ascoltato in qualità di persona informata dei fatti.