Il Coronavirus “non è più un nemico senza volto, per difenderci abbiamo i farmaci riposizionati”

Coronavirus, il farmacologo Filippo Drago: "Oggi Covid-19 non è più un nemico senza volto, abbiamo delle armi per difenderci"
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Oggi Covid-19 non è più un nemico senza volto e, soprattutto, abbiamo delle armi per difenderci“: lo ha affermato Filippo Drago, docente di Farmacologia e direttore dell’Unità operativa di Farmacologia clinica al Policlinico di Catania, in un’intervista al “Corriere della Sera“.
Le armi di cui parla l’esperto “sono farmaci ‘riposizionati’, cioè progettati per curare altre patologie. Come il remdesivir, antivirale nato come anti-Ebola e mai arrivato sul mercato, perché ancora oggetto di sperimentazione: il 25 giugno l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) lo ha autorizzato nel trattamento della polmonite da coronavirus con necessità di supporto meccanico per la respirazione“.
Remdesivir “è il primo farmaco riconosciuto come efficace contro Covid dall’intera comunità scientifica e dalle Agenzie regolatorie. Sarà probabilmente approvato solo per l’uso ospedaliero, quindi non potrà essere utilizzato per i pazienti che si trovano isolati a domicilio con forme non gravi. Ma prima dovrà essere sottoposto ad alcuni test clinici richiesti dall’Ema“.
Per quanto riguarda altri farmaci efficaci “si è parlato recentemente del desametasone, un corticosteroide in grado di bloccare le molecole che scatenano l’infiammazione. È un medicinale di fascia A, quindi può essere prescritto dal medico di famiglia. Finora è stato somministrato a pochi pazienti, ma si è visto che funziona. Si candida ad essere una terapia adatta anche ai pazienti domiciliati. Con un’avvertenza: non va usato nelle prime fasi dell’infezione, perché può peggiorarne il decorso. C’è un momento preciso in cui è utile, ovvero quando dai sintomi lievi si passa ai primi segnali di insufficienza respiratoria“.
Se il virus dovesse tornare a colpire duramente, “i medici avranno a disposizione, oltre al remdesivir e al desametasone, l’enoxaparina, un farmaco fondamentale nel contrastare il rischio di tromboembolismo strettamente correlato all’infezione da SarsCoV-2, che in molti casi è stato causa di morte dei malati. Inoltre, sta proseguendo lo studio clinico su tocilizumab, farmaco biologico con effetto antinfiammatorio. Se i risultati saranno positivi, potremo fare ricorso anche a questa opzione terapeutica“.
Per un’eventuale seconda ondata, che non credo si verificherà con le stesse proporzioni della prima, avremo a disposizione remdesivir, desametasone, enoxaparina e probabilmente tocilizumab. Ma la ricerca di possibili cure deve andare avanti, siamo solo a metà strada. Un caso a parte è quello della clorochina (e la più famosa idrossiclorochina): indipendentemente dall’efficacia, peraltro modesta, contro l’infezione, l’Organizzazione mondiale della sanità e le agenzie regolatorie nazionali hanno deciso di bloccare l’uso di questi farmaci per l’elevato rischio di effetti tossici a danno del cuore,” ha concluso il farmacologo.

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