In Italia a livello nazionale “si osserva un aumento nel numero di nuovi casi diagnosticati e notificati al sistema integrato di sorveglianza coordinato dall’Istituto superiore di sanità rispetto alla settimana di monitoraggio precedente”, con un indice contagiosità “Rt nazionale pari a 0,98, sebbene sia maggiore ad 1 nel suo intervallo di confidenza maggiore”. E‘ uno dei dati riportati nel monitoraggio Covid realizzato da ministero della Salute e Istituto superiore di sanità e relativo al periodo 20-26 luglio.
“Questo – spiegano gli autori del report – indica che la trasmissione nel nostro paese è stata sostanzialmente stazionaria nelle scorse settimane”. Stringendo l’obiettivo, “si osservano negli ultimi 14 giorni stime Rt superiori a 1 in 8 Regioni dove si sono verificati recenti focolai”. Queste stime, si legge nel report, “tendono a fluttuare in alcune Regioni in relazione” appunto “alla comparsa di focolai di trasmissione che vengono successivamente contenuti. Persiste l’assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali. Seppur in diminuzione, in alcune realtà regionali continuano ad essere segnalati numeri di nuovi casi elevati. Questo – concludono gli autori – deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di Sars-CoV-2 è ancora rilevante”.
E’ il Veneto la regione con l’indice Rt piu’ alto in Italia secondo il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanita’ e del Ministero della Salute, con un valore di 1.66. Seguono la Sicilia (1.55), la Campania (1.44), entrambe la scorsa settimana sotto il valore soglia di 1. La Lombardia e il Piemonte invece si attestano ad un valore inferiore: 0.96 per la prima e 0.87 per la seconda.
In quasi tutte le Regioni/PPAA sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione nella settimana di monitoraggio corrente. Nella settimana di monitoraggio sono stati riportati complessivamente 736 focolai attivi di cui 123 nuovi. Questo evidenzia – prosegue l’Iss – come ancora l’epidemia in Italia di COVID-19 non sia conclusa. Si segnala in alcune Regioni/PA la presenza di nuovi casi di infezione importati da altra Regione e/oda Stato Estero. Si conferma percio’ una situazione epidemiologica estremamente fluida Quindici Regioni/PPAA hanno avuto un aumento nel numero di casi diagnosticati – si legge ancora nel monitoraggio – rispetto alla settimana precedente che non puo’ essere attribuito unicamente ad un aumento di casi importati. Va tuttavia precisato – prosegue l’Iss – che in alcune di queste Regioni/PPAA, seppure in aumento, il numero complessivo dei nuovi casi diagnosticati e’ molto basso . In nessuna di queste Regioni/PPAA sono stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari e i focolai presenti sono prontamente identificati ed indagati.
Occorre “rispettare i provvedimenti quarantenari, anche identificando strutture dedicate, sia per le persone che rientrano da paesi per i quali è prevista la quarantena, e sia a seguito di richiesta dell’autorità sanitaria essendo stati individuati come contatti stretti di un caso. In caso contrario, nelle prossime settimane, potremmo assistere ad un aumento rilevante nel numero di casi a livello nazionale”. E’ il monito che arriva dal monitoraggio Covid realizzato da ministero della Salute e Istituto superiore di sanità, relativo al periodo 20-26 luglio. “È necessario – continuano gli esperti – mantenere elevata la resilienza dei servizi territoriali, continuare a rafforzare la consapevolezza e la compliance della popolazione, realizzare la ricerca attiva ed accertamento diagnostico di potenziali casi, l’isolamento dei casi confermati, la quarantena dei loro contatti stretti. Queste azioni sono fondamentali per controllare la trasmissione ed eventualmente identificare rapidamente e fronteggiare recrudescenze epidemiche”. Non solo: “E’ essenziale mantenere elevata l’attenzione e continuare a rafforzare le attività di testing-tracking-tracing, in modo da identificare precocemente tutti i potenziali focolai di trasmissione e continuare a controllare l’epidemia. Per questo – riferisce il monitoraggio – rimane fondamentale mantenere una elevata la consapevolezza della popolazione generale sulla fluidità della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione, quali l’igiene individuale, l’uso delle mascherine e il distanziamento fisico”.