“E’ cambiata completamente la carta d’identità del contagiato. Oggi è molto più giovane, poiché l’età media si è abbassata soprattutto nell’ultimo mese: il 52% sono persone che vanno dai 18 ai 50 anni, il 12% fino a 18 anni. E spesso non è italiano. Anzi solo nella giornata di oggi i non italiani fra i contagiati sono un terzo. Nei giorni scorsi, l’altroieri erano quasi i due terzi. Ai nostri giovani diciamo: pensate ai vostri genitori e ai vostri nonni. Oggi i focolai si sono modificati. Abbiamo cittadini da Paesi non Schengen, penso alla comunità del Bangladesh 15 giorni fa e oggi ai Paesi dei Balcani e dell’Est europeo, a bulgari e rumeni”. Lo afferma Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.
“Lo dico – spiega intervenendo oggi al webinar ‘Andare in vacanza in maniera consapevole e responsabile’ promosso da Canova Club – perché ci troviamo davanti a un virus che si è comportato spesso in una maniera atipica” e va fronteggiato con “capacità organizzativa“. “Molti colleghi e istituzioni che dovrebbero essere autorevoli e in qualche caso non lo sono state, enfatizzavano fino alla catastrofe il messaggio ‘Non abbiate paura’, rendendo i cittadini più deboli. Siamo stati fortunati, o bravi, non lo so. Ma la nostra flessibilità ci ha indotto ad andare velocemente lì dove c’erano i focolai, in una campagna di aggressione al virus. Bisogna continuare su questa strada“.
“Sono terrorizzato da quello che succederà o potrà succedere a settembre, penso a scuola e bus. E sono contrarissimo alle lezioni nei cinema e nei teatri. Dobbiamo aumentare gli spazi per i giovani”, ha aggiunto Vaia.