Caso Viviana Parisi: a giugno “chiese aiuto al marito perché aveva ingerito pillole”, “era diversa, ha ritirato Gioele dall’asilo”

Viviana Parisi "era molto provata, era stanca, non sorrideva, era assente. Era diversa dal solito"
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Mariella Mondello, sorella di Daniele Mondello, il marito di Viviana Parisi, ha raccontato che la cognata, trovata morta lo scorso 8 agosto, ai primi giugno “aveva chiamato il marito Daniele dicendo che si sentiva male perché aveva ingerito cinque o sei pillole“: Mondello la portò subito “al Policlinico di Messina” dove le venne fatta una flebo. “Ma non sappiamo se è stato un tentativo di suicidio“. Poi Viviana “decise di tornare a casa” perché lei “firmò le dimissioni“.
Dopo essere tornata a casa “riprese la cura” che le avevano prescritto in precedenza.
Due mesi prima, il 17 marzo, durante  lockdown, la donna era stata portata all’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) dove le era stato diagnosticata una forma di “paranoia“: ha avuto un crollo mentale “dovuto a una crisi mistica“: ciò emerge da un certificato medico rilasciato dall’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, che la donna teneva nel cruscotto della sua auto. La notizia della diagnosi è stata confermata dal procuratore capo di patti Angelo Vittorio Cavallo, ma il marito Daniele ha precisato che la donna “negli ultimi periodi non era in cura e non prendeva pillole“.

viviana parisi scomparsaUn commerciante che lavora vicino all’abitazione di Viviana Parisi e di Daniele Mondello a Venetico, ha raccontato che la donna “aveva ritirato già prima del lockdown per il Covid il piccolo Gioele dall’asilo. Sembra perché il bambino piangesse sempre. Lei era molto legata a questo figlio. Forse troppo. Io l’ho vista pochi giorni prima di scomparire. Ed era molto provata, era stanca, non sorrideva, era assente. L’ho anche detto a mia moglie. Era diversa dal solito“. Tiziano Pitale spiega: “La vedevo tutti i giorni, Viviana. Era sempre attenta ad attraversare la strada, mai una parola fuori posto. Io non l’avevo mai vista strana ma provata sì. Negli ultimi tempi aveva il viso cupo“. “Viviana era molto apprensiva con il bambino. Gli voleva forse troppo bene, era troppo attaccata a lui“. “Viviana e Daniele erano bravissimi ragazzi, andavano d’accordo. Mai una lite. Daniele faceva un lavoro un po’ particolare come il deejay, una grande passione che divideva con lei“.

Una veglia di preghiera si terrà questa sera, a partire dalle 21, a Venetico, il piccolo paese del Messinese dove vivevano Viviana Parisi e il figlio Gioele: a organizzarla è la parrocchia di Santa Maria del Carmelo di Venetico Marina, guidata dal parroco don Cleto D’Agostino con il sindaco del comune Francesco Rizzo e tutta l’amministrazione comunale.

Una parte delle indagini sulla morte della 43enne e del piccolo si trasferisce a Palermo: oggi verranno eseguite, nel laboratorio della Polizia scientifica della Questura del capoluogo siciliano, delle verifiche sui vestiti trovati addosso alla madre, ritrovata senza vita ai piedi di un traliccio lo scorso 8 agosto.
Verranno effettuate delle analisi più approfondite, per capire se la dj è morta sul posto, o per rilevare altri particolari importanti ai fini dell’inchiesta per omicidio e sequestro di persona.
Ieri pomeriggio il padre di Gioele, Daniele Mondello, è stato invitato in Questura a Messina per la notifica delle analisi che saranno eseguite oggi sui vestiti della moglie Viviana.

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