Incolpare la Cina per questa pandemia significa riscrivere la storia di Covid-19 e minimizzare i fallimenti delle nazioni occidentali. Lo ha detto il dottor Richard Horton, direttore della rivista medica The Lancet. “L’attuale ondata di sentimento anti-cinese si è ora evoluta in una spiacevole, anche razzista, sinofobia, che minaccia la pace e la sicurezza internazionale”, ha detto Horton in un editoriale articolo di opinione recentemente pubblicato dal quotidiano britannico The Guardian.
“Nei momenti di tensione geopolitica è sicuramente meglio intensificare, non indebolire, le relazioni personali e istituzionali. E’ sicuramente meglio costruire una migliore comprensione tra i popoli”, ha scritto Horton. “Gli 1,4 miliardi di persone della Cina non sono immuni dagli shock economici che stanno attualmente colpendo il mondo. Una pandemia è un momento di solidarietà tra i popoli, non di conflitto tra i governi”, ha detto, aggiungendo che una pandemia è un momento di “conciliazione, rispetto e onestà tra amici“.
Invece di alimentare una nuova guerra fredda tra l’Occidente e la Cina il dottor Horton ha fatto appello alla medicina per contribuire a stabilire un nuovo patto tra le nazioni. Ha anche elogiato gli scienziati cinesi che hanno agito “in modo deciso e responsabile” per proteggere la salute del popolo cinese dal covid-19. “Hanno consigliato presto un lockdown per tagliare le linee di trasmissione virale. Hanno attuato rigorose politiche di distanziamento fisico per ridurre la mescolanza sociale. E hanno costruito ospedali temporanei per espandere la capacità dei letti e per consentire lo smistamento dei pazienti piu’ malati in terapia intensiva“, ha detto Horton.