Coronavirus, l’analisi di Paolo Spada: “Aumento dei casi ‘spalmato’ su molte regioni, l’Italia è messa meglio di altri Paesi europei”

L'aumento dei casi, che comincia a destare preoccupazione, "è effettivo, ma 'spalmato' su molte regioni, direi quasi tutte, e non concentrato in grossi focolai. Questa è di per sé una buona notizia"
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“La nostra situazione resta mediamente migliore” rispetto agli altri Paesi europei. L’aumento dei casi, che comincia a destare preoccupazione, “è effettivo, ma ‘spalmato’ su molte regioni, direi quasi tutte, e non concentrato in grossi focolai. Questa è di per sé una buona notizia, e lo sarebbe di più se vedessimo un’ulteriore stabilizzazione nei prossimi giorni. La situazione ospedaliera, comunque, risulta oggi del tutto stabile”.

Questa l’analisi di Paolo Spada, chirurgo vascolare all’Humanitas Research Hospital, sulla pagina Facebook ‘Pillole di ottimismo’ commentando gli ultimi dati sui contagi in Italia. Rispetto ad altri Paesi europei “si fanno meno tamponi da noi, e questo può spiegare in parte il minor numero di casi, specialmente se si considera che anche questi Paesi non mostrano significativo aumento della mortalità, anche a fronte di aumenti consistenti dei casi. Naturalmente conta il miglioramento delle cure, ma non solo”, evidenzia.

Per l’esperto, il test dell’analisi Pcr al tampone nasofaringeo “è molto sensibile quando si tratta di porre diagnosi di infezione in un caso sospetto, ma incapace di discriminare, dopo, tra infezioni attive, contagiose, e quelle che superati i 10 giorni non lo sono più. Fare molti più tamponi ‘al buio’, al di fuori del perimetro dei focolai, intercetta maggiormente questo genere di positivi, che aumentano il conto, ma non influiscono granché sulla capacità di controllare il contagio attivo. Mantenere invece l’attenzione sul tracciamento dei sospetti e dei loro contatti è un lavoro che stiamo dimostrando di saper fare, ed è la strada giusta”.

Infine, una precisazione: Gli asintomatici e i giovani venivano infettati anche a febbraio e marzo, solo non venivano contati, se non in piccola parte. Le percentuali sono ora più affidabili, sebbene siano ancora certamente sottostimate nella parte bassa della piramide, e sovrastimate nella parte alta”, scrive Spada.

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