Esplosione Beirut, i media: “La dogana aveva segnalato il pericolo nel 2014”

La nave in questione sarebbe arrivata in Libano nel 2013 ed i funzionari doganali inviarono almeno cinque lettere ai giudici tra il 2014 e il 2017 chiedendo loro cosa fare del carico sequestrato
MeteoWeb

Funzionari doganali avevano messo in guardia anni fa le autorità libanesi contro il “grave pericolo” rappresentato dall’enorme quantità di nitrato di ammonio presente in un magazzino del porto di Beirut: è quanto emerge da una serie di documenti scoperti dall’emittente Al Jazeera.

Come è noto, il presidente del Libano Michel Aoun ha detto ieri che a provocare le esplosioni in cui hanno perso la vita oltre 100 persone è stato un incendio in un deposito nel porto di Beirut dove erano immagazzinate 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, sequestrate diversi anni fa da una nave. La nave in questione sarebbe arrivata in Libano nel 2013 ed i funzionari doganali inviarono almeno cinque lettere ai giudici tra il 2014 e il 2017 chiedendo loro cosa fare del carico sequestrato, che venne messo nel deposito numero 12 del porto. Secondo una lettera datata 2016 e citata oggi da Al Jazeera le richieste dei funzionari sono sempre cadute nel vuoto.

“Alla luce del grave pericolo legato allo stoccaggio di queste merci nel deposito in condizioni climatiche inadatte, riaffermiamo la nostra richiesta di chiedere all’agenzia marittima di riesportare immediatamente tali merci per preservare la sicurezza del porto e di coloro che vi lavorano, oppure di cercare di concordarne la vendita”, recita la lettera, come riportato da Al Jazeera. Tre le possibili soluzioni suggerite dai funzionari: esportare il carico di nitrato di ammonio, consegnarlo all’esercito libanese oppure venderlo alla società privata libanese Lebanese Explosives Company.

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