Ameba mangia il cervello di un 13enne: fatale un banalissimo tuffo nel lago [FOTO]

Un 13enne è morto a causa di un'ameba mangia cervello: è entrata nel corpo del ragazzino attraverso il naso
  • Tanner Lake Wall
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Tragedia in Florida: il 13enne Tanner Lake Wall è morto a causa di un’ameba mangia cervello, l’ennesimo caso di infezione causata dal raro parassita Naegleria fowleri.

Il ragazzino era in campeggio e, mentre faceva il bagno in un lago, l’ameba è entrata nel suo corpo attraverso il naso: è iniziato così il calvario di Tanner, una meningoencefalite amebica primaria con mal di testa, nausea, vomito, fino alla sofferta decisione, da parte dei genitori, di staccare la spina del respiratore.

Tanner Lake Wall è morto ad agosto, ma solo ora i familiari ne hanno dato notizia alla stampa locale, levando un grido d’allarme, per evitare che la stessa drammatica sorte possa toccare ad altre persone.

Tanner Lake Wall

L’ameba mangia cervello (Naegleria fowleri) è un protista: il parassita vive in acque dolci a temperature variabili, in genere sopravvive come forma amebica in fanghiglie acquose.
Un’infezione da Naegleria fowleri nell’uomo è in grado di causare la meningoencefalite amebica primaria, ovvero una malattia estremamente grave che colpisce il sistema nervoso centrale.

Il primo caso di meningoencefalite amebica primaria è stato documentato in Australia nel 1965. La patologia, anche se rara (si sono registrati solo 300 casi a partire dal 2008), presenta un tasso di mortalità superiore al 95%.

Quando l’uomo utilizza raccolte d’acqua in cui è presente l’ameba, se l’acqua giunge accidentalmente all’interno delle cavità nasali, può penetrare attraverso la mucosa olfattiva seguendo un gradiente di temperatura favorevole e risalire lungo le fibre del nervo olfattivo nella cavità cranica attraverso la lamina cribrosa dell’Osso etmoide, fino ad arrivare al cervello attraverso i bulbi olfattivi: da qui inizia a distruggere il tessuto cerebrale.

L’esordio dei sintomi della meningoencefalite amebica primaria va da uno a nove giorni dopo l’esposizione.
Inizialmente si avvertono cefalea, febbre, nausea, vomito, collo rigido e variazioni nella percezione di sapori e odori. Altri sintomi sono confusione, allucinazioni, convulsioni, atassia e scarsa concentrazione.
L’infezione si aggrava rapidamente portando al coma: segue la morte che giunge 7 o 14 giorni dopo la prima fase sintomatologica.

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