Coronavirus, Arcuri: “Investiamo su una cura e un vaccino prodotti in Italia”

Arcuri: il Coronavirus "è ancora tra noi. Ormai, dopo i frizzi e i lazzi estivi di alcuni, ne siamo consapevoli tutti"
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Oggi riapre la scuola, “è un giorno di festa. Significa che il lockdown è davvero finito. Che la nostra comunità ha riconquistato la libertà più importante. La scuola è istruzione e socialità. Ai genitori chiedo di trasmettere serenità ai loro figli e di condividere con loro questo giorno di festa. Agli studenti chiedo di darci una mano, di pensare che soprattutto in questa stagione la libertà è responsabilità. Al personale scolastico voglio dire semplicemente grazie. Per quello che hanno fatto e per quello che faranno“: è quanto ha affermato Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, in un’intervista a Repubblica. “Il virus è ancora tra noi. Ormai, dopo i frizzi e i lazzi estivi di alcuni, ne siamo consapevoli tutti. E allora qualche contagio arriverà anche nelle scuole, come in tutti i Paesi che hanno già riaperto. Non dovremo alimentare panico inutile, ma garantire la massima sicurezza alla comunità scolastica e alle famiglie dei ragazzi. I nostri scienziati hanno definito regole e protocolli. Noi dovremo mettere le scuole in condizione di applicarli. E i servizi sanitari di prevenzione ed i dirigenti scolastici dovranno farlo nel minor tempo possibile“.
L’Italia partecipa allo sviluppo di alcuni vaccini europei. Inoltre, stiamo da tempo ed in silenzio lavorando ad alcuni importanti investimenti italiani. Tra poche settimane annunceremo i primi due: in Reithera, che sta sperimentando un vaccino promettente e in, TLS, leader nello sviluppo degli anticorpi monoclonali. Ne sosterremo gli sviluppi successivi. Vogliamo essere i primi ad usare le loro dosi e soprattutto lasciare all’Italia una piattaforma di ricerca e sviluppo più competitiva di quella che abbiamo trovato“. “Vivo dal lunedì alla domenica, giorno e notte, facendo ogni sforzo per gestire l’emergenza. È un durissimo ma gratificante. Sono grato al Presidente del Consiglio che me lo ha permesso. Al futuro penserò quando riemergerò da questa apnea“.

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