Coronavirus, Gismondo: “Il vaccino entro l’anno? Non si può illudere la gente, è un’utopia scientificamente infondata”

Gismondo: "La notizia che AstraZeneca ha interrotto momentaneamente i test sul vaccino dà credito a quanto detto da alcuni di noi"
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Il vaccino ha bisogno dei suoi tempi. Per cortesia, non facciamo una corsa in avanti dicendo che vaccineremo già a fine anno: è un’utopia scientificamente infondata“: lo ha affermato all’Adnkronos Salute Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica, Virologia e Diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, riferendosi alla sospensione dei trial clinici sul vaccino AstraZeneca-Oxford per la reazione avversa in un partecipante alla sperimentazione.
Purtroppo nella scienza dire ‘l’avevo detto’ è molto triste, perché in ballo ci sono la salute e le speranze della gente. Ma la notizia che AstraZeneca ha interrotto momentaneamente i test sul vaccino dà credito a quanto detto da alcuni di noi, come l’immunologo Alberto Mantovani: il vaccino ha bisogno di tempi lunghi per essere sicuro, non si può abbreviare nessuna fase. Già nella fretta” dei test per arrivare prima possibile a un vaccino “abbiamo qualche caso da dover esaminare e approfondire per effetti collaterali e indesiderati: vogliamo ancora accelerare e rischiare?
Non si può illudere la gente“. “Così facendo, correndo, facciamo il gioco dei no vax e rischiamo vittime da mancate altre vaccinazioni come quella contro il morbillo e altre malattie trasmissibili prevenibili“.

Lo stop dei test sul vaccino AstraZeneca

vaccino coronavirusIl gruppo farmaceutico AstraZeneca ha sospeso i test clinici sul vaccino contro il coronavirus dopo che un partecipante ha avuto una reazione collaterale nel Regno Unito: non sono stati forniti ulteriori dettagli, ma è stata definita una “malattia potenzialmente inspiegabile“.
La società ha fatto sapere che “il procedimento di revisione standard ha determinato uno stop nelle vaccinazioni per consentire la revisione dei dati sulla sicurezza“.
Alla fine del mese scorso, AstraZeneca ha iniziato a reclutare 30mila persone negli Stati Uniti per il suo più grande studio sul vaccino. Inoltre sta testando il vaccino, sviluppato dall’Università di Oxford, su migliaia di persone nel Regno Unito e in studi minori in Brasile e Sud Africa.

Le sospensioni temporanee di grandi studi in campo medico non sono insolite e indagare su qualsiasi reazione seria o inaspettata è una parte obbligatoria dei test di sicurezza.
AstraZeneca ha sottolineato che è possibile che il problema sia dovuto a una coincidenza: malattie di ogni genere potrebbero sorgere negli studi di migliaia di persone.

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