Via i teli dal ghiacciaio Presena: salvati 100mila metri quadrati di neve

Sul ghiacciaio Presena, tra Lombardia e Trentino, gli operai della Carosello hanno iniziato la rimozione dei teloni geotessili stesi a giugno
MeteoWeb

Come ogni anno, a cavallo tra estate e autunno, sul ghiacciaio Presena, tra Lombardia e Trentino, gli operai della Carosello, società impiantistica che fa parte del Consorzio Pontedilegno-Tonale, hanno iniziato la rimozione dei teloni geotessili stesi a giugno, per proteggere lo strato di ghiaccio dai raggi solari.
Il risultato, anche quest’anno, è ottimo: lo strato di ghiaccio che si è salvato dallo scioglimento ha uno spessore che va dai 3 ai 4 metri.
Nel corso degli anni, la superficie di ghiaccio coperta dai teli è aumentata: dai 40mila metri quadrati del 2014 si sono superati i 100mila metri quadrati del 2020.

Siamo felici degli ottimi risultati che i teli geotessili stanno dando. L’idea è nata nel 2008 a partire da un programma sperimentale con la Provincia autonoma di Trento e le università di Trento e di Milano per ridurre o comunque diminuire l’ablazione. Grazie ai teli riusciamo a mantenere una temperatura inferiore, perché riflettendo la luce solare riescono a ridurre la temperatura della neve. Da un confronto tra la condizione del ghiacciaio registrata nel 2008 e quella attuale, emerge che oltre 50 metri di ghiaccio sono stati salvati dallo scioglimento,” ha affermato il presidente della società Carosello, Davide Panizza.

La conferma della validità del progetto era arrivata già nel 2014, dall’analisi dei ricercatori universitari: “Il settore coperto con il geotessile ha evidenziato valori medi di albedo (l’unita’ di misura del potere riflettente di una superficie) di 0,64 contro un valore medio di 0,43 per il resto della superficie glaciale. Il settore coperto in media ha un assorbimento di energia solare del 36% mentre la superficie non coperta ha assorbito il 57% dell’energia solare. Complessivamente l’azione del telo nel modulare i flussi energetici radiativi assorbiti dal ghiacciaio porta, per il periodo di sperimentazione, ad una riduzione dell’ablazione del 52%“.

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