In lieve anticipo rispetto agli scorsi anni, è stato identificato il primo caso di influenza stagionale: segna l’avvio della stagione influenzale in Italia.
L’isolamento è avvenuto a Parma, da parte dell’equipe della direttrice della Scuola di Specializzazione in Microbiologia e Virologia dell’ateneo parmense Adriana Calderaro.
Si tratta di un virus A sottotipo H3N2, identificato il 26 settembre in un bimbo di 9 mesi ricoverato in ospedale nel reparto di Pediatria – Sezione infettivi. Il piccolo “era stato ricoverato il giorno prima con febbre e difficoltà respiratorie riferite a una generica affezione dell’apparato respiratorio – informano dall’ateneo – per la quale non era stato formulato un sospetto clinico di influenza. Nello stesso campione biologico dello stesso paziente è stato anche identificato Rhinovirus, agente responsabile del raffreddore comune, documentando un’infezione mista dai due virus“. “L’identificazione del virus influenza A nel mese di settembre è rilevante anche dal punto di vista epidemiologico“, “in quanto dimostra che la circolazione di virus influenzali non è strettamente limitata alla sola stagione invernale. E ribadisce la necessità di attuare da parte degli specialisti controlli puntuali e di applicare metodi diagnostici sofisticati, in grado di permetterne il rilevamento in maniera precoce e accurata“.
L’impiego di tecnologie molecolari avanzate, in uso presso l’Unità di Virologia in sinergia con metodi colturali convenzionali – si spiega in una nota – ha permesso una diagnosi rapida di infezione da virus influenza A dall’aspirato naso-faringeo del bambino. Il virus identificato dall’Unità di Virologia appartiene al sottotipo H3 di emoagglutinina, verosimilmente associato al sottotipo N2 di neuraminidasi (virus A/H3N2).
Un anno fa, il 25 settembre 2019, era stato sempre l’ateneo parmense a isolare il primo virus di stagione: in quel caso di specie B, in una bambina di 6 anni.
“Questi risultati, di grande utilità per i pazienti – conclude la nota – sono possibili anche grazie al supporto della continua attività di ricerca condotta sugli stessi virus nel medesimo centro, che ha un’attività scientifica documentata da pubblicazioni su prestigiose riviste scientifiche, tra le quali la più recente è relativa al primo caso di isolamento del virus Sars-CoV-2 da un lattante, del quale è in corso il sequenziamento genico“.