Dopo l’incidente sul numero legale alla Camera sulle risoluzioni legate alle comunicazione del ministro della Salute Roberto Speranza, il Consiglio dei ministri che avrebbe dovuto tenersi in serata -e che non è stato ancora sconvocato- con ogni probabilità verrà rinviato a domani. E’ tuttavia possibile, viene spiegato da autorevoli fonti di governo all’Adnkronos, che il premier Giuseppe Conte firmi già stasera o al più tardi domani mattina un Dpcm ‘ponte‘, per traghettare le misure anti-Covid che scadrebbero sempre domani, 7 ottobre. Si tratta, tuttavia, di una possibilità, visto che le regole contenute nel Dpcm in vigore varrebbero anche per la giornata di domani, fino alla mezzanotte. Ma, considerando i tempi necessari per la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, a Palazzo Chigi stanno valutando l’opzione ‘Dpcm ponte’, un decreto che verrebbe sostituito a strettissimo giro da un nuovo Dpcm post voto Camera e post Cdm.
La bozza del dpcm che sarà domani al vaglio del Consiglio dei ministri prevede l’obbligo di avere sempre con sé, al di fuori della propria abitazione, dispositivi di protezione individuale, “con possibilità di prevederne l’obbligatorietà dell’utilizzo anche all’aperto allorché si sia in prossimità di altre persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli anti-contagio previsti per specifiche attività economiche e produttive, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande”. Dall’obbligo di avere sempre con sé la mascherina saranno esclusi i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva o motoria; i bambini di età inferiore ai sei anni; i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché coloro che per interagire con i predetti versino nella stessa incompatibilità. (
La bozza del nuovo decreto legge del governo che definisce la cornice normativa delle misure anti Covid prevede che le regioni possono adottare solo misure anti contagio piu’ restrittive di quelle disposte dai dpcm del governo. Possono adottarne di “ampliative”, quindi piu’ permissive, solo nei casi in cui i dpcm espressamente lo prevedano e previo parere conforme del comitato tecnico-scientifico. Nel precedente decreto legge, approvato a luglio, era prevista la possibilita’ per le Regioni di introdurre sia misure piu’ dure che misure piu’ soft di quelle stabilite a livello nazionale. Ora quella possibilita’ scompare. In ogni caso le regioni devono “informare contestualmente il ministero della Salute”.
La bozza prevede anche che l’utilizzo di Immuni e ogni trattamento dei dati personali saranno permessi fino alla cessazione delle esigenze di protezione e prevenzione sanitaria, legate alla diffusione del Covid19 anche a carattere transfrontaliero, individuata con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Salute e comunque entro il 31 dicembre 2021.
Intanto, con 138 voti favorevoli, 2 contrari e 12 astenuti, il Senato ha approvato la risoluzione di maggioranza che impegna il governo a prorogare lo stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021. Il voto e’ avvenuto dopo le comunicazioni del ministro della salute, Roberto Speranza, sulle misure di contenimento del Covid. La risoluzione, fra l’altro, chiede l’estensione in tutta Italia dell’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto e di verificare “la necessita’ di individuare ulteriori misure di prevenzione”, compreso “il potenziamento del sistema di tracciabilita’ dei contagi”.