“Per adesso il numero di pazienti ricoverati con coronavirus Sars-Cov-2 in Lombardia è gestibile, ma bisogna che tutti gli ospedali prendano dei provvedimenti, cioè si apprestino a dedicare dei letti ai malati Covid. Perché la preoccupazione al momento non sono le terapie intensive, ma i reparti a media-bassa intensità, e anche nei pronto soccorso c’è affollamento, perché sono tornati all’attività normale con in più il carico di Covid che ostacola la normale gestione dei pazienti”. A tracciare il quadro è Antonio Pesenti, direttore del dipartimento di Uoc Anestesia-Rianimazione del Policlinico di Milano e coordinatore delle terapie intensive nell’Unità di crisi della Regione Lombardia per l’emergenza coronavirus.
“Il concetto degli hub, che ora da 5 sono anche diventati 8-9, è stato pensato per le terapie intensive. Tutti gli ospedali devono allestire dei posti per i malati Covid nei reparti medici, altrimenti non sanno dove mettere i malati. Il sistema deve evidentemente attrezzare dei reparti Covid che poi dovrebbero essere le Malattie infettive e le Pneumologie. Il problema, ovviamente è che più letti si dedicano a Covid e meno attività elettiva si può fare. Quando si superano certi limiti, bisogna trovare un equilibrio differente”, osserva l’esperto.
Fari puntati quindi sui reparti di area medica che in questo momento stanno accogliendo il numero più alto di pazienti Covid, non sulle rianimazioni. “Nelle Terapie intensive in questo momento stiamo prendendo anche malati che in altri tempi avremmo trattato in reparti a media intensità” per non intasarli ulteriormente.
“E infatti oggi abbiamo circa il 70% di pazienti intubati – circa 35 su una cinquantina di ricoverati in rianimazione – in tempo di emergenza erano il 95%. Tutti questi pazienti hanno polmonite da Covid. La mortalità in terapia intensiva è difficile da calcolare. Globalmente sembra un po’ più bassa, ma secondo me è più o meno come prima, se consideriamo la gravità dei malati”, conclude Pesenti.