Arriva da Antonio Pesenti, coordinatore dell’Unità di crisi della Regione Lombardia per le terapie intensive, l’invito ai giovani a rinunciare per almeno due o tre settimane all’happy hour per contenere la ripresa dei contagi a Milano.
“Milano, fra le città lombarde, oggi ha i guai maggiori. Sei mesi fa la metropoli è stata risparmiata da quello che è accaduto a Bergamo. Ma quello scenario riportato qui sarebbe un gravissimo problema sanitario perché allora per curare i malati gravi Covid (a Bergamo, Brescia e Lodi) abbiamo usato tutte le terapie intensive regionali,” ha spiegato l’esperto al Corriere della Sera. “Al momento non conosciamo il reale numero degli infetti, e questi dati non ce li può dare nessuno, nonostante tracciamenti e tamponi. Si tratta di stime; le uniche armi efficaci sono preventive: distanziamento sociale e mascherina. Se verranno prese le decisioni giuste siamo ancora in grado di contenere la curva dei contagi”.
Secondo Pesenti bisognerebbe individuare subito e “trattare il maggior numero possibile di focolai che si concentrano ora nelle famiglie; in più dobbiamo evitare in ogni modo di sovraccaricare gli ospedali. Già oggi i pronto soccorso del Milanese sono in affanno: non appena arriva un malato Covid i protocolli bloccano di fatto la normale attività. Sono necessarie scelte tempestive per non ritrovarci in difficoltà molto peggiori nel pieno dell’inverno“.
Per ridurre gli assembramenti “i giovani dovrebbero rinunciare subito, per due o tre settimane, all’happy hour. Adesso si chiederebbe loro un sacrificio modesto. Se Milano dovesse vivere la situazione di marzo ed aprile la gestione sanitaria sarebbe molto complessa“.
Coronavirus: “Milano a rischio, i giovani rinuncino all’happy hour”
Coronavirus: per ridurre gli assembramenti, a Milano "i giovani dovrebbero rinunciare subito, per due o tre settimane, all'happy hour"