Coronavirus, nuove misure a Genova: “Chiusi h24 e sale giochi, divieto di assembramento in alcuni quartieri”

Nuove misure a Genova per contrastare l'epidemia: "La nuova ordinanza entrerà in vigore domani a mezzogiorno e durerà per 29 giorni"
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Nuove misure volte a contrastare l’epidemia di coronavirus a Genova. “La nuova ordinanza entrerà in vigore domani a mezzogiorno e durerà per 29 giorni, in altre parole viene a finire esattamente quando finirà il Dpcm. Il documento è diviso in due parti: la prima parte riguarda tutto il territorio genovese, la seconda invece alcune aree che andremo a definire. Per tutto il territorio genovese ordiniamo la chiusura delle attività di vendita al dettaglio, somministrazione di alimenti e bevande effettuate mediante distributori automatici in appositi locali, i cosiddetti h24“. Lo ha spiegato il sindaco di Genova Marco Bucci illustrando le misure inserite nella nuova ordinanza valida sul territorio del comune per il contenimento della pandemia da covid-19. “I distributori automatici – ha aggiunto – vengono chiusi perché sono posti di ritrovo senza controllo. Dopodiché c’è anche un evidente contagio possibile perché gli apparecchi automatici non sono sanificati”.

L’ordinanza inoltre prevede la chiusura degli esercizi di vicinato alimentari, medie e grandi strutture di vendita dalle ore 21 alle ore 8 del giorno successivo. Potranno restare aperte anche in tale fascia oraria le attività in cui si è garantito che non vengano vendute bevande alcooliche di qualsiasi forma e qualsiasi gradazione. E’ comunque sempre ammessa la vendita tramite consegna a domicilio. “In poche parole – ha precisato Bucci – vuol dire che tutti i negozi di alimentari vengono chiusi dalle 21 alle 8 e se si vuole rimanere aperti bisogna essere in grado di non vendere bevande alcoliche in qualsiasi forma e in qualsiasi gradazione”.

Abbiamo anche un’altra chiusura che è quella delle sale giochi su tutto il territorio genovese – ha continuato il primo cittadino – invece per quanto riguarda alcune aree identificate ‘strada per strada’ che in linea di massima rappresentano il centro storico, la parte bassa di Sampierdarena, Cornigliano, Certosa e Rivarolo, dove c’è la più alta densità e abbiamo parlato di 8-9 positivi per 10.000 persone, noi mettiamo il divieto di assembramento dalle ore 21 fino alle 8 del giorno successivo. Vuol dire che si può andare a casa propria camminando ma non si può sostare con persone fermi in un posto”. “Si tratta – ha concluso Bucci – dello stesso tipo di divieto introdotto alla Spezia qualche settimana fa. Introduciamo anche il divieto la chiusura dei circoli privati o pubblici sempre in queste zone particolari. Queste zone saranno definite strada per strada”.

Giovanni TotiIn merito ai dati odierni, il governatore Giovanni Toti ha osservato che “ai tamponi molecolari, che oggi sono quasi 4mila, bisogna aggiungere circa 1500 tamponi antigenici rapidi effettuati solo dalla Asl3 che sta lavorando per aprire un ulteriore punto analogo all’ambulatorio della Commenda anche nel ponente cittadino. Questo significa che ogni giorno vengono effettuati su tutto il territorio oltre 5mila tamponi, tra molecolari e antigenici”.

Per quanto riguarda gli ospedalizzati, “oggi siamo a 315 persone in ospedale – ha proseguito Toti – con le terapie intensive che oscillano sotto le 30 unità da diversi giorni. I 16 pazienti ospedalizzati in più rispetto a ieri sono quasi tutti concentrati nell’area metropolitana di Genova mentre scendono gli ospedalizzati nelle Asl5. Oggi è stato registrato 1 solo decesso, per cui rivolgiamo le condoglianze alla famiglia”. A fronte dei dati, il presidente della Regione Liguria ha sottolineato che “si registra un aumento dei ricoveri nei reparti a bassa complessità di cura e questo incide anche sul numero dei decessi, che, a parità di persone ricoverate, oggi sono significativamente più bassi rispetto alla primavera, nella fase più critica della pandemia quando i numeri erano molto più bui rispetto ad oggi. Per questo – ha aggiunto – stiamo adeguando l’offerta alle necessità dell’area metropolitana: già oggi al San Martino è stato aperto un ulteriore spazio per i malati covid e contiamo nei prossimi giorni di aprire un altro settore dedicato alla bassa e media complessità di cura. Per il momento, invece, non sarà aperto il cosiddetto ‘fagiolone’ che è il polmone del San Martino dedicato alle terapie intensive”, conclude Toti.

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