Circa 2000 persone si sono radunate a Napoli, nell’area di Piazza Vanvitelli e nel corso pedonale di Via Scarlatti, per protestare contro i provvedimenti del governo e della Regione Campania per il Covid-19.
“Due metri di dissenso, prima sostegno e poi lockdown” è il cartello che circa trenta di loro tengono in mano nel corso di un sit in in via Scarlatti, protestando per la chiusura dei locali alle 18 e per il crollo del lavoro di attività come le palestre. I manifestanti scandiscono “libertà, libertà“. Uno recita “Siamo ancora una repubblica democratica fondata sul lavoro?“. L’area – nel quartiere Vomero – è presidiata da molte camionette delle forze dell’ordine.
Sono scesi in strada commercianti, ristoratori, insegnanti e studenti, per dar vita a una delle tante proteste che si stanno svolgendo in questi giorni in varie zone della città. L’area è presidiata da quattro blindati, auto e diversi uomini delle forze dell’ordine. Dal punto di vista dell’ordine pubblico, al momento la situazione appare sotto controllo. ”
Siamo alla disperazione, alla canna del gas – urla un commerciante – bloccate gli F24 e fate arrivare la cassa integrazione di maggio”. I manifestanti indossano le mascherine, ma qualcuno ha sul viso delle maschere di cartone che raffigurano il volto del governatore Vincenzo De Luca. In piazza ci sono anche alcuni docenti, che chiedono il ritorno alla didattica in presenza. A meta’ di via Scarlatti compare un grande striscione che recita: “Quando la cura è peggiore del male, Portici si ribella contro il nuovo Dpcm”.
Il corteo è già stato fermato due volte dalle forze dell’ordine. La prima all’incrocio tra via Scarlatti e via Luca Giordano, e alcuni manifestanti hanno parlando con la polizia. Davanti al teatro Diana 4 blindati e molti agenti. Poi si riprende a sfilare verso via Luca Giordano al grido di ‘Liberta’, liberta” e ‘De Luca vaff…’. All’altezza di un punto vendita di una nota catena di supermercati, due blindati e altri agenti bloccano di nuovo i manifestanti; qualche momento di tensione, qualche spintone, ma il corteo riparte per piazza degli Artisti.
“Il nuovo stop ai locali con la chiusura alle 18 è prima di tutto un colpo ai dipendenti, alla classe operativa dei bar che oggi si ferma di nuovo e non ha sostegno da uno Stato che sta pagando ora le casse integrazione di maggio. E’ molto pericoloso” . Lo afferma Diego Guida, gestore di bar e uno dei promotori della manifestazione di imprese in corso nel quartiere Vomero, a Napoli. “Il tracciamento non funziona – spiega Guida – lo Stato si è trovato con questa seconda ondata che tutti si aspettavano ma ci chiediamo, che hanno fatto in questi mesi? Perché non hanno preparato la sanità? Intanto noi siamo già indebitati e schiavi delle banche”.
In piazza anche molti gestori di palestre, chiuse: “Già dal primo ottobre – spiega il titolare di una palestra in centro a Napoli – quando De Luca fece trapelare il rischio di stop, siamo soli in palestra, ma abbiamo restrizioni e pochissimi incassi da maggio. Ci stiamo indebitando per gli affitti, io pago 4000 euro ma di certo ora non li guadagno. Lo Stato ci sta abbandonando come se dalle nostre sale fosse nato il covid”.
A manifestare anche gruppi di persone senza mascherina che vedono il Covid come “un progetto per ridurci alla fame e venderci alla Cina“, mentre una docente indossa la maschera di Vincenzo De Luca: “Protesto contro di lui – dice Paola – perché ha chiuso la scuola e la didattica a distanza non ha lo stesso valore. Le misure sono rispettate dai presidi che ci hanno lavorato tutta l’estate e non e’ giusto che gli alunni delle scuole superiori vengano bloccati a casa”.