Coronavirus, gli ordini dei medici: “Le nuove vittime ci fanno ripiombare nei tristi giorni di marzo”

"Credo che la morte di Celentano rappresenti uno spartiacque e ci faccia ripiombare nei tristi giorni di marzo"
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“Credo che la morte di Celentano rappresenti uno spartiacque e ci faccia ripiombare nei tristi giorni di marzo”. Così il presidente della Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, ha commentato a caldo la notizia della morte di Ernesto Celentano, 60 anni, medico di medicina generale a Napoli, arrivata alla Fnomceo ieri, proprio nella giornata della Festa di San Luca Medico, quando a Duno, in provincia di Varese, nel Tempio dei medici d’Italia, erano stati ricordati i medici scomparsi nel corso della pandemia.

A comunicarlo il presidente dell’Ordine dei medici di Napoli, Silvestro Scotti: “Morto a Napoli un altro medico di famiglia, Ernesto Celentano, a lui il mio commosso saluto in questa giornata; a noi la speranza che l’incubo non ricominci”. Oggi è arrivata la notizia di un secondo medico morto per Covid, otorino cinquantenne di Roma, con il bilancio delle vittime che sale a 181. “Si ricomincia – commenta amaro Anelli – La scomparsa del collega Celentano, infettato da un paziente, nel giorno delle celebrazioni di Duno, rappresenta il confine netto tra la prima e la seconda fase dell’epidemia di Covid-19. Si ricomincia – ribadisce – Siamo preoccupati che queste morti segnino l’inizio di una nuova fase. La speranza è che le esperienze che abbiamo vissuto nella primavera scorsa si trasformino in insegnamento“.

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