Coronavirus, Pronto Soccorso a Milano in stress:da agosto triplicati gli Sos al 118

E' una situazione generalizzata che riguarda l'area di Milano, e coinvolge in maniera più o meno intensa tutti gli ospedali del territorio
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E’ una situazione generalizzata che riguarda l’area di Milano, e coinvolge in maniera più o meno intensa tutti gli ospedali del territorio: pronto soccorso particolarmente affollati, che segnalano alla sala operativa (Soreu metropolitana) di riferimento per i territori di Milano e Monza Brianza difficoltà ad accettare i pazienti. Non sono tante le ambulanze in attesa lunga, cioè quelle in attesa più di un’ora, fanno sapere dall’Areu (Azienda regionale emergenza urgenza), ma la situazione di pressione è innegabile.

E lo mostrano i numeri: se ieri, 25 ottobre, gli interventi per motivo respiratorio e infettivo sono stati 325 in quest’area, nella prima settimana di agosto oscillavano tra gli 80 e i 95. Più che triplicati, dunque. Con un trend in crescendo nelle ultime settimane: gli eventi di questo tipo erano 247 il 20 ottobre, 190 il 15 dello stesso mese, 99 l’1 ottobre. Per avere un raffronto con la prima ondata a marzo gli interventi sulla stessa area metropolitana di Milano erano a quota 400. E si sta arrivando a quei numeri.

In particolare difficoltà per affollamento oggi, secondo quanto viene segnalato all’Areu, ospedali come “il Policlinico di Milano, il Fatebenefratelli, il Sacco, l’Humanitas, un po’ meno il Niguarda, il San Paolo, il San Giuseppe, l’ospedale di Saronno, quello di Legnano, il San Raffaele”. Anche Cinisello ha ambulanze in attesa. Su dove si crea più pressione c’è variabilità, ma è una situazione generalizzata su “Milano e sull’area a Nord di Milano”.

Anche se ora sembrano in crescita anche le aree di Como, Varese, Lecco che fanno riferimento alla sala operativa regionale Soreu Laghi, la quale è passata dai 40-50 interventi (per problemi respiratori e infettivi) di agosto a oltre quota 100. Per esempio ieri gli interventi di questo tipo erano 128, l’altroieri 141. In generale, non si è arrivati a registrare i picchi di chiamate di marzo, puntualizzano gli addetti ai lavori, ma preoccupa il trend e il fatto che Milano nella prima ondata non aveva avuto un tale andamento. Come testimonia l’aumento significativo degli interventi, le cose ora sembrano cambiate.

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