Il team di esperti – scienziati, giuristi, medici e altri professionisti – che cura la pagina ‘Pillole di ottimismo‘ su Facebook, nato originariamente sull’onda dell’impegno del virologo Guido Silvestri, professore alla Emory University di Atlanta, per divulgare fin dall’inizio della pandemia informazioni scientifiche sul virus e sulla gestione delle problematiche correlate, lancia un nuovo appello, e una raccolta di firme sulla piattaforma ‘change.org’ (petizione è promossa da Pillole di Ottimismo e sostenuta da Carlo Cuppini, operatore culturale ed editoriale). Chiedono “regole in linea con le ultime ricerche scientifiche”, “affinché la scuola e i giovani non vengano ulteriormente penalizzati da questa emergenza sanitaria” che il mondo sta vivendo per Covid-19.
“Chiediamo che l’Italia recepisca e adotti attenzioni rispetto alle necessità del contesto scolastico che elenchiamo nella lettera“, una lettera aperta indirizzata a più istituzioni, dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte ai ministri dell’Istruzione Lucia Azzolina e della Salute Roberto Speranza. “Le misure di prevenzione adottate in Italia sono estremamente stringenti per la scuola e non sempre in linea con le recenti evidenze scientifiche”, è la riflessione proposta dagli esperti. “La scuola – proseguono – viene trattata come il contesto sociale con il più alto rischio di contagio del virus, quando ormai sono numerosi gli studi già pubblicati che dimostrano una realtà assai diversa. Temendo quindi che queste scelte possano essere sproporzionate e che possano creare difficoltà nella gestione dell’intero sistema scolastico, abbiamo redatto un appello in 10 punti”. Fra le richieste quella di “rimuovere l’obbligo di mascherina per i bambini sotto i 12 anni, in ogni circostanza in cui non ci sia un rischio evidente, compreso il contesto scolastico, in linea con le recenti indicazioni dell’Oms e dell’Unicef”. E in generale di “rimodulare l’obbligo della mascherina nelle scuole di ogni grado, nei momenti di ‘staticità’ e di ‘non staticità’ rispetto al parametro temporale: sappiamo che un lasso di 15 minuti è il tempo necessario perché si concretizzi il rischio di una trasmissione del virus“. Si chiede poi, fra i vari punti, la sostituzione della mascherina con altre protezioni trasparenti negli asili nido.
Altro aspetto toccato quello che riguarda quarantene e tamponi. “Ribadiamo la necessità di adeguarsi ai parametri indicati dall’Oms in merito alla quarantena indicati già a giugno. I nuovi requisiti per uscire dalla quarantena, in sostituzione al criterio del doppio tampone negativo, sono infatti: 10 giorni dal tampone positivo più 3 giorni senza sintomi”. Ormai, proseguono gli esperti, “è cosa nota che la positività del tampone può restare tale per un periodo molto lungo a causa di materiale genetico del virus non attivo e incapace di trasmettere infezione. Le segnalazioni di casi limite sono ormai sempre più numerose, quasi all’ordine del giorno. Il problema, inoltre, si ripercuote sulla scuola pubblica e sulle molte famiglie spaventate dalle incertezze della situazione generale e dagli effetti potenzialmente negativi delle misure anti Covid-19 sui bambini e i ragazzi, come appunto il doppio tampone. Chiediamo quindi, e ben coscienti di non essere gli unici, di sostituire il criterio del doppio tampone negativo con quello indicato nelle nuove direttive Oms“.
Un’ulteriore richiesta viene indirizzata alle istituzioni affinché “prendano posizione contro iniziative di singoli enti locali, istituti comprensivi, scuole o addirittura di singoli docenti, che impongono autonomamente misure ulteriori che consideriamo in alcuni casi fortemente lesive della libertà, della dignità, della privacy e della salute di bambini e studenti”. Per esempio, elencano gli esperti, “il braccialetto elettronico anti-avvicinamento, anche a bambini delle scuole d’infanzia; le ‘telecamere intelligenti’ che controllano il rispetto della distanza ‘denunciando’ infrazioni; controlli del rispetto delle misure anti-Covid all’ingresso di scuola da parte delle forze dell’ordine; obbligo di guanti per toccare la Lim o altri oggetti; regolamenti disciplinari che prevedono sanzioni punitive e umilianti (note, sospensioni) rispetto ai protocolli anti-Covid”.