Coronavirus, Toninelli: “La situazione è diversa rispetto a quella di marzo-aprile, se ci saranno lockdown saranno locali. Fra 10 giorni sapremo come affrontare l’inverno”

"In Lombardia la preoccupazione è enorme, coprifuoco giusto ma è stato fatto perché c’è stata una cattiva gestione della pandemia, l’app immuni è stata boicottata"
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Danilo Toninelli, senatore del M5S, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sulla gestione della pandemia. “Se l’Italia non è più il primo Paese nei contagi da coronavirus è perché abbiamo deciso con metodo, continueremo così, faremo le scelte indipendentemente dal fatto che siano popolari o impopolari. La situazione è diversa rispetto a quella di marzo-aprile, se ci saranno lockdown saranno locali. Oggi è difficile fare previsioni, ma fra 10 giorni sapremo come affrontare l’inverno”.

Sulla situazione in Lombardia. “La preoccupazione è enorme. Uno dei problemi principali è quello del trasporto pubblico. Bene aver aumentato lo smart working per la p.a., significa che ci saranno meno persone in giro. In Lombardia è stata boicottata politicamente l’app Immuni. Se fosse stato detto in maniera univoca da tutte le forze politiche di scaricarla oggi saremmo messi meglio nel tracciamento. In Lombardia siamo in ritardo di 10 giorni sul contact tracing. L’app immuni è efficace quando il codice arriva a tutti i contatti del positivo, quando la scaricano tante persone. Avete mai sentito i vertici della Lombardia dire di scaricare l’app? Io no. Salvini dice che non va scaricata perché ti traccia i dati, cosa non vera, e intanto fa le video-minchiate su tik tok. Le scelte fatte del coprifuoco notturno e quelle che eventualmente si faranno sono giuste, ma sono state fatte perché c’è stata una cattiva gestione della pandemia. Quando tu subisci un evento drammatico come questo e non hai la medicina sul territorio non puoi difenderti”.

Sulle concessioni autostradali. “Seguo la vicenda dall’esterno. Mi sta venendo l’ulcera, non c’è più quell’intransigenza, quella forza politica di Stato che faccia prevalere l’interesse pubblico su quello privato. Il piano economico inviato dalla De Micheli urla vendetta. L’abbiamo chiamata in audizione alla Camera, faremo la stessa cosa al Senato, perché non è più possibile andare avanti così. Il ministro deve avere coraggio, volontà, quando c’ero io, con tutti i miei limiti, le cose le facevo, adesso sembra che il ministero non esista più. La De Micheli raccolga ciò che è stato seminato e lo doni ai cittadini”.

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