Una ricerca di Bva Doxa e Unione Italiana Food, l’associazione che rappresenta le principali imprese italiane produttrici di merendine, ha analizzato il comportamento delle mamme italiane sulla quantità di dolci fatti in casa (in particolare crostata e ciambellone) che viene data merenda ai figli e scoperto che in maggioranza sono troppo generose nelle porzioni senza fare differenza tra adulti e bambini.
Attraverso un’indagine su un campione (rappresentativo del panel nazionale) composto da 600 mamme di bambini dai 5 ai 13 anni, sono state scoperte le porzioni effettive di dolce che le mamme italiane tagliano per la merenda dei propri figli e per la propria. Dalla ricerca, realizzata anche tramite le fotografie dei dolci, è emerso che la maggior parte delle mamme non è in grado di individuare il peso della porzione.
La metà (49%) non sa indicare quanto potrebbe pesare, il 30% fornisce un peso sbagliato mentre solo 2 mamme su 10 (21%) si avvicinano al peso corretto. Secondo lo studio, a causa di queste difficoltà le porzioni diventano troppo abbondanti. Infatti, 7 mamme su 10 scelgono (senza saperlo) fette di circa 100-120 grammi nel caso della crostata e di circa 90-120 grammi per il ciambellone. Vale a dire, quasi di 3 volte in più del peso di una merendina confezionata (35 grammi).
Il peso medio dei due dolci, bilanciando le fette mini con quelle maxi, si attesta a 96 grammi per la crostata e 84 grammi per il ciambellone. Inoltre, una mamma su tre (30%) è solita far fare il bis ai propri bambini e allo stesso tempo ama farlo. Dalla ricerca è emerso anche che la porzione di crostata e ciambellone che le mamme consumano è la stessa che scelgono per i figli, anche in questo caso sopravvalutando il fabbisogno calorico.
Per quanto riguarda le merendine confezionate, secondo la ricerca 6 mamme su 10 (58%) sanno che la porzione di una merendina italiana è inferiore ai 50 grammi (circa 35) grazie all’etichetta, dove sono esposte le indicazioni nutrizionali (considerate utili dal 95% delle mamme intervistate) e il peso per porzione, importante per l’88% del campione. Una porzione di 96 grammi di crostata, quella media, ha un contenuto calorico di 317 kcal e contiene 27 grammi di zuccheri, 7,8 grammi di grassi, di cui 5 saturi.
Una fetta di ciambellone da 84 grammi, invece, ha un contenuto calorico di circa 310 kcal, 20 grammi di zuccheri, 14,3 grammi di grassi, di cui circa 5,3 saturi (dati Fatsecret). La merendina, infine, grazie alla porzione prestabilita, in media 35 grammi, permette di avere un prodotto nutrizionalmente molto più equilibrato e adeguato a questo momento di consumo. Contiene infatti circa 6,5 grammi di grassi, dei quali 3 saturi, 9 grammi di zuccheri, per un contenuto medio calorico a porzione pari a 157 kcal. Una fetta di crostata presenta in media il doppio delle calorie, tre volte gli zuccheri e una volta e mezza i grassi saturi di una merendina, mentre la porzione media di ciambellone ha sempre circa il doppio delle calorie, più del doppio degli zuccheri e 1 volta e mezza i grassi saturi.
“Dallo studio emerge chiaramente come per le mamme italiane scegliere la porzione giusta di dolce fatto in casa per se stesse e per i propri figli sia un’operazione per niente facile. Una fetta di crostata alla marmellata o di ciambellone, ottime alternative per la merenda dei più giovani anche rispetto alle merendine, andrebbero però ‘calibrate’, cosa che non viene fatta – ha dichiarato la mutrizionista dott.ssa Valeria del Balzo – in base all’età e al fabbisogno calorico e soprattutto differenziate in termini di peso tra un consumo adulto o giovanile”. In questo contesto, ha continuato la dott.ssa Del Balzo, “il plus dei dolci confezionati come le merendine è proprio quello di avere una porzione prestabilita, con un apporto di nutrienti e calorie più contenuto in grado di dare vita a un prodotto nutrizionalmente equilibrato da consumare 1-2 volte a settimana, che può rappresentare una delle alternative nutrizionali per la merenda degli italiani. Le merendine sono caratterizzate da un modesto contenuto di calorie, vanno dalle 110 delle più semplici fino alle 180 delle più ricche, e coprono in media tra il 6 e il 7% della quantità di energia raccomandata ogni giorno a bambini e ragazzi, in linea con la quota giornaliera di energia della merenda pomeridiana e dello spuntino di metà mattina”, ha concluso Del Balzo.