Il Premio Nobel per la Pace 2020 è stato assegnato al World Food Programme.
“In tempo di pandemia, il World Food Program ha dimostrato un’impressionante capacità di moltiplicare gli sforzi”, ha precisato il Comitato per il Nobel.
Il riconoscimento è stato assegnato “per i suoi sforzi per combattere la fame, per il suo contributo al miglioramento delle condizioni per la pace in aree colpite da conflitti e per il suo agire come forza trainante per evitare l’uso della fame come arma di guerra e di conflitto“.
Il Comitato norvegese per il Nobel ha evidenziato che la pandemia di Coronavirus ha pesato sulla riflessione alla base della scelta del Wfp: “La pandemia ha contribuito a una forte impennata del numero di vittime della fame nel mondo“, afferma il Comitato, citando come esempi Yemen, Repubblica democratica del Congo, Nigeria, Sud Sudan e Burkina Faso, e mettendo in evidenza che “davanti alla pandemia, il World Food Programme ha dimostrato un’abilità impressionante di intensificare gli sforzi“. “Finché non avremo un vaccino medico, il cibo sarà il miglior vaccino contro il caos“, ha affermato il Comitato, citando il WFP.