La Nuova Zelanda batte il coronavirus: via le restrizioni, ad Auckland torna la normalità. “Così abbiamo sconfitto la seconda ondata” [FOTO]

La risposta della Nuova Zelanda alla pandemia è stata una delle migliori al mondo: lockdown totale per alcune settimane alle prime avvisaglie e poi ritorno alla vita normale
  • Foto di Phil Walter / Getty Images
  • Foto di Phil Walter / Getty Images
  • Foto di Phil Walter / Getty Images
  • Foto di Phil Walter / Getty Images
  • Foto di Phil Walter / Getty Images
  • Foto di Phil Walter / Getty Images
  • Foto di Phil Walter / Getty Images
  • Foto di Phil Walter / Getty Images
  • Foto di Phil Walter / Getty Images
  • coronavirus
    Foto di Phil Walter / Getty Images
  • Foto di Phil Walter / Getty Images
  • Foto di Phil Walter / Getty Images
  • Foto di Phil Walter / Getty Images
  • Phil Walter
  • Foto di Phil Walter / Getty Images
  • Foto di Phil Walter / Getty Images
  • Foto di Phil Walter / Getty Images
  • Foto di Phil Walter / Getty Images
  • Foto di Phil Walter / Getty Images
  • Foto di Phil Walter / Getty Images
/
MeteoWeb

Gli abitanti della Nuova Zelanda potranno tornare a vivere una vita senza restrizioni dopo che il Paese ha soffocato la seconda ondata di coronavirus. Il Primo Ministro Jacinda Ardern ha dichiarato ad inizio settimana che la nazione “ha sconfitto di nuovo il virus”, informando che le restrizioni ad Auckland sarebbero state rimosse. Gli abitanti della città hanno potuto tornare alla normalità due mesi dopo che la loro città, la più grande della Nuova Zelanda, è stata colpita nuovamente dal virus. La diffusione in città era salita a 179 casi. Tuttavia, Ardern ha dichiarato che “tutti gli indizi ora indicano che è sotto controllo”.

Non c’è stato un singolo nuovo caso all’interno del cluster di Auckland per due settimane e “ora c’è una probabilità del 95% che quel cluster sia stato eliminato, ha spiegato Ardern. Nonostante questi promettenti sviluppi, il Primo Ministro ha avvisato i neozelandesi di essere consapevoli di quanto insidioso possa essere questo coronavirus.

La Nuova Zelanda ha dato un giro di vite per un altro cluster alla fine dello scorso mese dopo che un viaggiatore di ritorno dall’India era risultato negativo al test per due volte durante la quarantena in hotel ma poi era risultato positivo a casa. Ci sono stati 6 casi di infezione collegati a quel cluster; tuttavia, da più di due settimane non ci sono casi ad esso associati.

Si riteneva che in Nuova Zelanda il virus fosse stato eradicato a fine maggio dopo il lockdown nazionale e il Paese ha vissuto 102 giorni senza trasmissione. Ma un nuovo cluster è emerso ad Auckland ad agosto, costringendo la città di 1,5 milioni di abitanti al lockdown per quasi 3 settimane. Ma ora la situazione è tornata sotto controllo. Auckland, così, è scesa alle restrizioni di livello 1, il più basso nel sistema di allerta del governo a 4 livelli. Con questo cambiamento, Auckland ha le stesse restrizioni del resto del Paese; in particolare, non ci sono restrizioni agli incontri sociali.

La Nuova Zelanda ha registrato appena 25 vittime per Covid-19 su una popolazione di 5 milioni di abitanti, con solo 41 casi attivi (1886 casi totali da inizio pandemia). La risposta della Nuova Zelanda alla pandemia è stata una delle migliori al mondo. Si fonda sul principio di lockdown totale per alcune settimane alle prime avvisaglie di un aumento dei casi e sul ritorno alla vita normale quando il pericolo viene soffocato. L’obiettivo è eliminare il virus, come a Taiwan. “La nostra piccola squadra di cinque milioni di abitanti, un po’ affaticati questa volta, ha fatto quello che fanno sempre le nostre nazionali sportive: ha abbassato la testa e tirato avanti”, ha detto Ardern. La popolazione ha risposto in maniera molto disciplinata e alle restrizioni, si sono aggiunti un’efficace attività di tracciamento dei contagi, tramite un’app governativa, un aumento del numero dei tamponi e la chiusura quasi totale delle frontiere, fatta eccezione solo per i cittadini e per quanti hanno il permesso di soggiorno.

Condividi